Fronte greco-albanese: c'ero anch'io

di Giulio Bedeschi ed.Mursia
Giulio Bedeschi, dopo il successo del capolavoro 100000 gavette di ghiaccio, cerca di saldare il suo debito con chi ha lasciato indietro sui campi di battaglia e crea la collana "C'ero anch'io" con le testimonianze dei protagonisti delle campagne in cui l'Italia si lanciata durante l'ultima guerra. Il risultato, cercando di dar voce al piu' possibile numero di reduci e un po' stile "collage", che non rende a volte scorrevole la lettura, e in genere risente anche delle capacita' del raccontante di essere scorrevole, capacita' non per tutti.
Ma il contenuto e' bellissimo da seguire, vero, terribile, umano, toccante. Non per stomaci delicati. La Campagna d'Albania e' stata l'operazione militare piu' stupida che si potesse concepire, un autentico massacro di ragazzi mandati allo sbaraglio col massimo della disorganizzazione e mezzi e dovettero subire non solo le atrocita' della guerra, ma anche i patimenti della fame, del freddo, delle impossibili marce, dovute a una risibile logistica. Non ostante cio' quei ragazzi resistettero oltre ogni logica comprensione, per fare il loro dovere, a prezzo della vita, se non perduta, irrimediabilmente marcata a fuoco (avevo uno zio che fu ferito a Ponte Perati, ma mai voleva raccontare quelle che aveva vissuto).
Un peccato quelle montagne albanesi, dove tanti giovani si sono immolati, non siano studiate a scuola e ricordate con costanza cosi' come i nomi degli involontari protagonisti di quelle storie.