Notiziario: FIGURE DI COMBATTENTI: Generale Antonio CARUSI

FIGURE DI COMBATTENTI: Generale Antonio CARUSI

ANTONIO CARUSI Nato a Pollutri (CH) il 6/3/1881, figlio del Notaio Filippo Carusi, compiuti gli studi classici si laurea alla Regia Accademia di Artiglieria di Modena e dal 1915, al comando di una batteria del 13° Reggimento Artiglieria di compagnia, partecipò ai quattro anni di guerra. Quale volontario fece parte dei reparti “Arditi d’assalto”e “Bombardieri” distinguendosi in numerose azioni belliche per le quali fu insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, due Croci di Guerra al Valore e altre onorificenze. Si sottrasse in particolare, benché gravemente ferito e abbandonato in un ospedaletto da campo, pistola alla mano, alla cattura e alla prigionia durante la ritirata di Caporetto, per poi poter continuare a combattere. Terminato il conflitto fu inviato in Sicilia, in ordine pubblico, con un reparto speciale operativo fino al 1922. Al termine di tale particolare incarico a comando al costituendo corpo del Genio Aeronautico avendo conseguito il diploma “Ingegnere Costruttore Aeronautico”. Nel 1926, rientrato nell’esercito ebbe incarichi di studio e coordinamento presso lo Stato Maggiore, Ispettorato d’Artiglieria. Dal 1930 ebbe il Comando di un gruppo del 5° Reggimento d’Artiglieria Pesante Campale a Pola e successivamente a Palermo del 12° Reggimento di Artiglieria Pesante Campale che, nel 1935, mobilitò un gruppo per la guerra in Etiopia. Promosso Generale di Brigata, comandò la zona militare di Bari e l’Artiglieria del Comando Difesa di Gorizia. Cavaliere dell’ordine di S. Maurizio e Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia, promosso Generale di Divisione fu destinato al Comando della Piazza di Tabruck, sede che non poté raggiungere per l’evolversi della situazione bellica, restando così al Comando della Difesa della zona di Gorizia dove, nell’aprile 1943, in una imboscata di Partigiani Slavi, che costò la vita a molti soldati italiani, riportò gravissime ferite al cranio, viso e la perdita di un occhio. Collocato in pensione e dichiarato grande invalido è morto a Roma il 2 luglio 1958.