Felix/Nestor: il gatto che fu fucilato per alto tradimento durante la Prima Guerra Mondiale
Tra le trincee del fronte occidentale girava un gatto che da un lato veniva chiamato Felix e dall’altro Nestor. Sul suo collarino venivano inseriti messaggi scambiati tra i soldati dei fronti nemici, la cui unica colpa è stata quella di far fraternizzare questi soldati. E così il generale Audebert lo fece catturare e fucilare con l’accusa di tradimento, come narrato nel film Joyeux Noël, del 2005.
Il poeta inglese Heathcote Williams, già noto per l’opera Whale Nation del 1988, che ispirò le critiche alla caccia alle balene, seguiti da Falling for a Dolphin (1988), Sacred Elephant (1989) e Autogeddon (1991), ha scritto una poesia dedicata a questa vicenda: Un gatto fucilato per tradimento nella Prima Guerra Mondiale
È stato un intermediario tra le linee alleate e dell’Asse:
i soldati inglesi e tedeschi si inviavano messaggi
legando dei pezzi di carta al collarino del gatto.
Il gatto correva nella Terra di Nessuno
da una trincea all’altra.
Quando il Ministero della Guerra lo scoprì,
gli alti ufficiali alleati ordinarono
che il gatto chiamato Felix
venisse fucilato perché era un intermediario
che faceva fraternizzare
le truppe sul Fronte Occidentale.
Per questo dopo la tregua natalizia
quando l’inimicizia miracolosamente sfumava
quando un tedesco cantava Heilige Nacht
e un inglese rispondeva con Silent Night
e i nemici mortali uscivano timidamente allo scoperto
scambiandosi tra i sorrisi
rum e grappa, biscotti tedeschi
e biscotti digestive di Huntley e Palmer
e quando si giocavano improvvisate partite di calcio
rompendo le linee di battaglia…
queste manifestazioni di cameratismo,
questi armistizi amichevoli,
queste tregue non dichiarate furono banditi dai governi
che dichiaravano che tutti questi scambi erano considerati alto tradimento
e giudicati atti di codardia da punire col plotone d’esecuzione.
Ma il gatto Felix, chiamato Nestor dai tedeschi,
aveva la sua propria legge.
Aspettava pazientemente
mentre venivano scritti i messaggi in inglese e in tedesco
e poi attaccati al suo collarino con le dita tremanti per il gelo:
“Hello Fritz.”
“Gutentag Tommy.”
“Fröhliche Weihnachten, Tommy.”
“Happy Christmas, Fritz.”
Il gatto correva avanti e indietro sulla neve
sul terreno duro e compatto della Terra di Nessuno,
prima a Mons e poi a Passchendaele.
In seguito Felix, come altri animali
che nel medioevo erano sospettati di essere in combutta col diavolo,
fu processato dai pezzi grossi dell’esercito
perché rappresentava una minaccia
attraverso i suoi atti di tradimento
in quanto strumento che minava il crimine d’odio
che è stata la Prima Guerra Mondiale,
un crimine di guerra che ha lasciato 15 milioni di morti
incluso un gatto della pace che non è mai menzionato
e le cui zampe imbrattate di sangue sono il testamento felino
dell’assurdità della guerra.
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