FEDERAZIONE DI BENEVENTO: CELEBRAZIONE DEL CENTENARIO

Il giorno sabato 23 novembre 2019 alle ore 09,30 presso il complesso monumentale della chiesa di Santa Sofia in piazza Giacomo Matteotti, la Federazione di Benevento ha commemorato il centenario della fondazione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e della stessa Federazione. La cerimonia ha avuto inizio con l’alzabandiera alla presenza di un picchetto d’onore venuto da Napoli e la deposizione della corona al monumento dei caduti. Ha poi sottolineato l’enfasi della cerimonia, durante la Santa messa celebrata nella splendida chiesa di Santa Sofia del 568-760 patrimonio dell’UNESCO,  il “Coro dei dei new melody” intervenuto da Roma, intonando canti e inni  patriottici come:

L’inno d’Italia

La canzone del Piave

Freedom

Halleluya Magnificat

Ave Maria di J. Busto

Sanctus di Lourdes

Total praise

Fratello Sole e Sorella Luna

Hush .

Ha reso onore alla cerimonia il reduce centenario venuto da San Bartolomeo in Galdo Sig. Antonio Di Ionno classe 1920

che intervistato dal TV7 nella persona del Direttore Mario del Grosso, ha ricordato i tragici momenti della guerra e della prigionia.

La cerimonia è proseguita nella sala dell’Auditorium del museo del Sannio dove il coro ha magnificamente allietato i presenti con i seguenti brani:

Tears in Heaven

Alleluja di Cohen

Smile (la vita è bella)

Napul’è

Queen Medley

Gabriel's oboe (Ennio Morricone)

O surdat ‘nnammurato

Fame (saranno famosi)

When the saints go marcing in

Barbara Ann

Inno americano.

Il Generale Attilio Claudio Borreca ha ricordato le onorificenze ricevute dai combattenti beneventani e ha ceduto poi la parola al socio Angelo Pietrafesa di San Marco dei Cavoti che ha declamato una sua poesia dal titolo “4 Novembre”.

Lo stesso ha fatto il reduce centenario Antonio, recitando una sua poesia dal titolo:”Il cammino dell’uva e del vino”.

Prima dell’inno americano da parte del coro intervenuto, la Presidente ha ricordato i figli dei nostri avi nati in America che come soldati hanno ricoperto ruoli importanti tra i quali John Basilone, che per le sue azioni di combattimento durante la battaglia di Guadalcanal ha ricevuto la Medal of Honor, la più alta onorificenza militare degli Stati Uniti per il coraggio e la Navy Cross la più alta onorificenza del corpo dei Marines. Passò tra linee nemiche per recuperare le munizioni che stavano per terminare combattendo per 48 ore di fuoco continuativo distruggendo completamente il reggimento Giapponese.

I D’Andrea, Sue ed Eugene, entrambi hanno lavorato per il governo americano.

Eugene fotografo del governo americano immortalando KENNEDY all’inaugurazione dell’aeroporto di Dallas;

Sue membro della Central Intelligence Agency lavorando al Pentagono.

Bill de Blasio Sindaco Italo-Americano, ma non l’unico ricordiamo La Guardia, Di Maggio, Cuomo e Giuliani.

Tutti hanno dato una svolta a N.Y., ricordiamo il Capo dei vigili del Fuoco e non ultimo, per dire come si può essere in vari modi combattenti, Rocky Marciano grande pugile e Campione del mondo dei pesi massimi ritiratosi imbattuto difendendo il titolo per sei volte.

Gli italiani e l’America sono un solo corpo, basta dire che fu un italiano a scoprire l’America il 12 Ottobre del 1492 e fu sempre un italiano Generoso Pope che, creò nel 1929 il Columbus Day.

La Presidente della Federazione ha pronunciato infine il seguente discorso:

“Commemorare il Centenario della Fondazione dell'associazione nazionale combattenti e reduci non è un'ostentazione, ma vuole essere una festa del popolo, perché i nostri soldati sono il popolo e poiché il loro compito è da sempre la difesa della Patria ritengo sia doveroso ricordare i sacrifici e le sofferenze che hanno subìto i nostri soldati.

Ho avuto l'incarico non facile di portare avanti la mia Federazione in un momento in cui la sua sorte era segnata, ma a costo di grossi sacrifici personali ho lottato perché la sua centenaria costituzione non si perdesse per sempre!

Essa è stata sorretta da nomi illustri come Ettore Viola, Armando Diaz, Thaon di Revel, Antonio Cifaldi e Giovanni Parente e vantava più di 74 sezioni con diecimila iscritti per i quali cerco ogni giorno di portare avanti la loro storia.

Oggi c'è in mezzo a noi ancora qualche superstite e a voi va il nostro grazie;

a voi che siete stati capaci di percorrere anche 80 chilometri a piedi in due giorni, sotto la pioggia e al freddo;

a voi che andavate avanti senza sapere quale potesse essere il vostro destino;

a voi che avete visto cadere al vostro fianco uno o più commilitoni;

a voi che sotto il gelo della Russia avete lasciato chilometri di sagome immobili durante le estenuanti marce e in combattimento.

Vorrei che fosse ricordato che i sovietici passarono sui nostri commilitoni congelati con i loro carri armati, che i nostri marinai, catturati dai tedeschi, furono frustati con il filo spinato, legati ai reticolati e lasciati morire;

voglio ricordare che i famosi carri <<L>> costruiti dall'Ansaldo erano completamente inadeguati alla guerra e che sembravano dei giocattoli per bambini, inadatti a fronteggiare i mezzi prodotti dall'industria bellica nemica.

Per non parlare della inadeguatezza del loro vestiario.

Ecco, così ebbe luogo il sacrificio dei nostri valorosi combattenti, cercando di sopravvivere aiutandosi l'uno con l'altro.

La mia volontà é solo quella di dare la stessa dignità dei nostri soldati al resto della nazione!

I miei soldati - e permettetemi di dire i miei perché anch'io ho avuto dolorose perdite in famiglia - non sono soldati ne primi e ne secondi;

non sono soldati del sud o del nord, ma sono soldati della nazione italiana.

Per troppo tempo le loro vicende sono state sconosciute e vilipese;

per troppo tempo vengono ricordati in modo superficiale seppellendo tanti atti i valore e di sacrificio compiuti nell'obbedienza alla chiamata della Patria......

Il nostro compito non è quello di restare a guardare meravigliati e indifferenti, ma è quello di esporre tutto il materiale che abbiamo affinché i nostri ragazzi comprendano il sacrificio dei loro avi.

Il nostro compito è di rendere vivo il ricordo di chi è caduto per darci la libertà,

di chi cade, ancora oggi, per combattere chi mina la serenità della nostra vita quotidiana;

di chi cade nelle missioni di pace.

Ecco il compito della nostra associazione!

Questa è la nuova ANCR che tende sempre più a conservare intatti quei grandi valori che il tempo inesorabilmente cerca di cancellare facendo sembrare lontani quei giorni terribili.

Lo dobbiamo per quelli che ci hanno preceduto e per quelli che verranno dopo di noi nella speranza che le nostre azioni possano rendere più agevole la loro strada.

Io voglio credere nella ragione dell'uomo e non voglio perdermi nelle piccole battaglie quotidiane, ma combattere chi opprime il più debole, chi non cerca dialogo, chi persegue solo l'arrivismo e i proprio tornaconto calpestando il prossimo.

Che il Signore possa concedere ai nostri caduti quella pace che in questa terra non hanno trovato, vi abbraccio tutti e grazie ancora della vostra preziosa presenza.

Benevento 24 novembre 2019