Notiziario: FEDERAZIONE DI VERONA, SEZIONE DI COLOGNOLA AI COLLI:AUGUSTO CASTELLANI COMPIE 100 ANNI

FEDERAZIONE DI VERONA, SEZIONE DI COLOGNOLA AI COLLI:AUGUSTO CASTELLANI COMPIE 100 ANNI

Il nostro Socio Combattente Augusto Castellani risulta essere il Socio più anziano della nostra Sezione. E' della classe 1919 e vive a Colognola ai Colli. Augusto è stato arruolato nella 57esim compagnia della Divisione Tridentina, Battaglione Verona nel 1940. I primi suoi 4 mesi, appena l'Italia era entrata in guerra, li trascorse sul Monte Bianco, lungo le linee del fronte francese, dove sono caduti 40mila italiani. Dopo 4 mesi fece rientro in Italia per poi essere mandato al comando alpino di Cavalese, in Val di Fiemme. A novembre dello stesso anno, prese la tradotta e raggiunse con la Tridentina il porto di Brindisi, per salire sulla nave che lo sbarcò a Durazzo. Montò su un trimotore che lo portò in volo nella valle Devoli, per raggiungere la prima linea del fronte greco-albanese. Salì a piedi sul Monte Comianit (catena montuosa tra Albania e Macedonia, a circa 2700 mila metri), sommersi dalla neve e con solo la mantellina sulle spalle… Nel marzo del 1941 Castellani venne ricoverato nell'ospedale dea campo in Albania, per aver contratto il tifo e per il congelamento iniziale dei piedi. Date le gravi condizioni, venne trasferito con la nave e la tradotta all'ospedale militare di Verona. Dopo 4 mesi di ricovero, riuscì ad ottenere una licenza per convalescenza. Nel frattempo, la Tridentina venne ritirata dal fronte greco-albanese e venne inviata nella Campagna di Russia. Molti dei suoi compagni, chi era riuscito a salvarsi dal fronte in Albania, ci lasciò la pelle durante la ritirata dal fronte russo. Augusto la scampò grazie alla licenza. Come invalido di guerra ebbe diritto ad un posto di lavoro per non poter tornare a combattere e venne assunto alla Mondadori come disegnatore , dove lavorò per due anni e mezzo e, più precisamente, fino al 1944 quando si licenziò perché iniziarono i bombardamenti alleati e le bombe caddero sulla Mondadori, così i tedeschi portarono via i macchinari e li trasferirono in Germania, perché l'Italia non era più sicura per loro. Scelse di cambiare lavoro e rilevò l'impresa edile del fratello Carlo, appena morto. Farà l'imprenditore edile per il resto della sua vita (ha ricostruito villa Loredan a Caldiero bombardata dagli alleati per essere il comando delle SS, sistemò villa Fano a Colognola ai Colli, sede del comando tedesco).Nei primi 15 anni dopo il conflitto, Castellani non proferì parola circa la sua esperienza perché voleva SOLO DIMENTICARE. Ma poi, vedendo quanto materiale veniva abbandonato e gettato tra i rifiuti ha iniziato a raccogliere cimeli: elmetti, divise, bandiere, bossoli racchette da neve, biciclette, borracce, gavette, cartoline, manifesti originali, santini che venivano dati ai militari prima della partenza. In circa 70 anni ha raccolto migliaia e migliaia di reperti della prima e seconda guerra mondiale. AUGURI COMBATTENTE AUGUSTO DALL'A.N.C.R. TUTTA!