FEDERAZIONE DI VENEZIA, SEZIONE DI BORBIAGO: UN RICORDO DELLA GRANDE GUERRA A VENEZIA
Tante sono state le iniziative organizzate per celebrare la giornata che segnò la fine di quella che allora venne definita la “Grande Guerra”, per ricordare la data in cui andò a compimento il processo di unificazione nazionale che, iniziato in epoca risorgimentale, aveva portato alla proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861.
L’ Associazione Combattenti e Reduci di Borbiago, in collaborazione con l’Associazione cavalieri di San Marco, celebrava il 4 novembre: “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate” presso la Chiesa di San Francesco della Vigna (Venezia ), gesto molto significativo, visto che il 23 giugno del 1916 la chiesa fu colpita da una bomba austriaca. Una ricorrenza che quest’anno assume un particolare significato poiché si celebra anche il centenario della fine della prima guerra mondiale “1918 – 2018”.
Le celebrazioni prendevano il via con la consegna di due opere, molto significative, da parte di due artisti della Riviera del Brenta, il Maestro Vittorino Biasucci con la sua scultura raffigurante la flagellazione, e il pittore Corrado Amadi con la sua opera rappresentante la “Pietà francescana” , entrambe le opere vogliono rappresentare il sacrificio del Fante italiano durante ila Grande Guerra.
Al termine della consegna delle due opere veniva officiata una S. Messa in ricordo di tutti i Caduti, subito dopo la deposizione di una corona d’alloro al Sacello dei Caduti nell’omonimo Campo di San Francesco della Vigna, a tributare gli onori una formazione interforze delle varie Associazioni d’Arma e Combattentistiche, che dalla terraferma raggiungevano Venezia con apposito barcone, oltre 100 i partecipanti.
In merito alle due opere che sono state donate alla chiesa di San Francesco della Vigna, i due artisti, nel Centenario della Grande Guerra, hanno voluto porre risalto ad alcune storie di uomini, di soldati che hanno combattuto, e affiancare il loro sacrificio alla flagellazione di nostro Signore, per conservare, coltivare e trasmettere la memoria, questo è il nostro umile scopo, affermano sia Biasucci che Amadi.