Il 25 Aprile è ufficialmente una delle festività civili della Repubblica Italiana, e la data venne stabilita nel 1949: fu scelta convenzionalmente perché fu il giorno della liberazione da parte dei partigiani delle città di Milano e Torino, ma la guerra continuò per qualche giorno ancora, fino ai primi giorni di maggio. Trieste fu tra le città che rimasero ancora occupate dalle truppe naziste in ritirata abbandonando completamente la città il 30 Aprile 1945. La storia narra che il 10 Aprile il Partito Comunista fece arrivare a tutte le organizzazioni locali, con cui erano in contatto, e che dipendevano da esso, la "Direttiva n.16" in cui si diceva che era giunta l'ora di scatenare l'attacco definitivo. Il 16 Aprile il CRNAI emanò simili istruzioni di insurrezione generale. I partigiani iniziarono, quindi, una serie di attacchi verso i centri urbani. A Trieste operava un gruppo di circa 3000 Patrioti facenti parte del CNL (Comitato Nazionale di Liberazione) con sede centrale a Milano, pronto ad insorgere contro i nazisti. Aspettavano l'ordine per insorgere, ma questo non arrivò mai, mentre invece fu detto loro di consegnare le armi ai primi alleati che avessero messo piede in città. Il 1° maggio 1945 fecero il loro ingresso le truppe dell'esercito popolare jugoslavo del Maresciallo Tito assumendo il controllo della città di Trieste. Lo stesso giorno soldati jugoslavi entrarono nella caserma della guardia di Finanza di Campo Marzio e, con il pretesto di controllare che non ci fossero ancora militari nazisti (ex alleati dell'Italia), convocarono tutti i Finanzieri nella sala mensa, i quali all'ingresso trovarono dei soldati dell'esercito slavo che imposero loro di consegnare le armi e sotto scorta armata furono condotti presso il carcere giudiziario di via Coroneo. La tragedia doveva ancora avvenire ed infatti il 2 maggio una parte dei Finanzieri fu fatta partire per i Lager Slavi, mentre 97 Finanzieri il giorno 3 maggio furono portati a Basovizza e qui dopo atroci torture ,furono fatti precipitare nelle foibe. L'esercito del Maresciallo Tito si rese responsabile, nella Venezia Giulia, in Istria e Dalmazia, dell'eccidio di un numero elevatissimo di persone e per tanti anni questa terribile pagina della nostra storia è passata sotto silenzio, perché venissero dimenticati i fatti e le gravissime colpe di uomini e partiti politici, impedendo alla nostra collettività nazionale di prendere conoscenza e coscienza. Pertanto, solo a livello locale, a Trieste , Gorizia e nelle altre città dove vivono migliaia di famiglie che non sanno darsi pace per l'orrenda fine dei loro cari, massacrati senza nessuna colpa se non quella di essere italiani, si continuano a svolgere cerimonie commemorative, vedesi tra l'altro quella che ricorda il sacrificio di 5 patrioti ammazzati in via Imbriani - Trieste il 5 maggio1945 e decorati di medaglia d'oro a valore civile. Ma il contributo di vite umane non era cessato, se è pur vero che il 3 novembre 1953 altre vite umane furono immolate alla patria in nome di una LIBERAZIONE che Trieste di fatto conquistò nell'ottobre del 1954. Con amore verso la Patria e governati da un consolidato spirito patriottico, abbiamo sentito ,ancora una volta, come Associazione, di presenziare alle varie commemorazioni e cogliere l'opportunità di far conoscere le vicissitudini e i sacrifici vissuti dalla città di Trieste e dai Triestini attivi nell'offrire la propria vita per la Patria. Ricordiamo che Trieste per tali sacrifici, si onora di essere annoverata tra le città decorate di medaglia d'oro.