FEDERAZIONE DI TRENTO, ARCO

ARCO: LA SOLENNE COMMEMORAZIONE DEI LEGIONARI

ARCO – Domenica 25 settembre si svolge la solenne cerimonia di commemorazione del sacrificio dei quattro giovani legionari cecoslovacchi giustiziati il 22 settembre 1918 a Prabi per aver combattuto gli austroungarici a fianco dell’esercito italiano, e perciò considerati disertori.

A novant’anni da quei tragici fatti e dalla fine della prima guerra mondiale, un motivo in più per ricordare l’eroico sacrificio e gli orrori della guerra. Oltre all’Amministrazione comunale di Arco con il sindaco Alessandro Betta e al Gruppo Alpini di Arco con il capogruppo Carlo Zanoni, prendono parte per la Repubblica Ceca le delegazioni dell’Ambasciata, del Ministero della Difesa e dell’Associazione dei Legionari Cecoslovacchi.

La cerimonia inizia alle ore 10.45 con il ritrovo alla chiesa di Sant’Apollinare in località Prabi; quindi alle 10.55 parte il corteo, diretto al monumento ai legionari cecoslovacchi, dove a partire dalle ore 11 si tiene la Messa, con la partecipazione del coro Castel della sezione SAT di Arco e del coro della Città di Buštěhrad. Alle ore 11.30 le onoranze ai Caduti e il saluto delle autorità.

Il monumento ai legionari cecoslovacchi, curato da tanti anni dagli Alpini di Arco, si trova in località Prabi, in una stretta via tra gli olivi, nel luogo dove fu eseguita, per impiccagione, la sentenza di morte. A partire dal 1917 si formò a fianco dell’esercito italiano che combatteva gli austroungarici sul fronte trentino un corpo di volontari cecoslovacchi, disertori dell’esercito imperiale; nel 1918 questi si trasformarono in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia che aveva una Compagnia anche in Trentino. Il 21 settembre del 1918, in un’azione militare austriaca a Doss Alto, alle pendici del Monte Baldo, caddero prigionieri cinque legionari cecoslovacchi; trasferiti nottetempo a Ceniga, subirono un sommario processo come traditori per la diserzione dall’esercito austroungarico. Quattro di loro vennero impiccati: i loro nomi sono Antonin Jezek, Karel Novacek, Jiri Slegl e Vaclav Svoboda. Questo non fu l’unico episodio di collaborazione militare italo-cecoslovacca: il 5 luglio 1918 fu impiccato a Riva del Garda Alois Storch, ufficiale cecoslovacco dell’esercito austriaco passato nelle fila di quello italiano e autore di un’azione di sabotaggio sulle rive del lago.