FEDERAZIONE DI TORINO, COMUNE DI NOVALESA: SCOPRIMENTO TARGA “IN MEMORIA DEL RASTRELLAMENTO DEL 26 GIUGNO 1944”
Ci sono date che, in una comunità, specie se piccola come quella di Novalesa, rimangono impresse nelle generazioni; così è per il 26 Giugno 1944.
Per tale motivo è stata inaugurata una targa che richiama a questa data ed a quegli eventi con la partecipazione di un gran numero di persone ed autorità grazie alla collaborazione tra il Comune di Novalesa e l’associazione “Arte, cultura e tradizioni a Novalesa in Val Cenischia” guidata dalla presidentessa Renza Reynaud.
Dopo la benedizione della targa da parte del canonico parroco Luigi Crepaldi, ha preso la parola il sindaco di Novalesa, Bruno Botteselle, il quale ha ricordato i tragici eventi di quel giorno lontano.
Successivamente ha preso la parola il consigliere dell’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati) di Torino Elena Cigna per richiamare l’importanza di questo ricordo e gli scopi dell’Associazione che rappresenta.
Il vicepresidente della Federazione A.N.C.R. di Torino Leccese, nel fare un plauso per l’iniziativa, ha richiamato al fatto che le azioni di memoria vanno costruite senza attendere che altri lo facciano.
Sono poi intervenuti il Sindaco di Mompantero Davide Gastaldo ed il Presidente della Comunità Montana Alta Valle Susa Mauro Carena, i quali hanno ricordato come sia indispensabile perseverare in questi momenti di ricordo che hanno coinvolto tante persone del luogo.
In seguito, dopo una breve sfilata guidata dalla Banda Musicale di Novalesa si è giunti presso il salone parrocchiale dove è stato proiettato il video “I bambini di Novalesa ricordano…” prodotto nel 1995, in occasione dei 50 anni dalla Liberazione, dalla Scuola primaria di Novalesa. Presenti, oltre agli ultimi testimoni ancora in vita che allora erano bambini, gli ex alunni, oggi quarantenni, che hanno ricordato come fu significativo quel lavoro, autoprodotto con mezzi tecnologici già all’avanguardia.
Particolarmente emozionante è stato riascoltare la voce registrata dei tanti che, in allora, si prestarono per raccontare particolari e frammenti di storia che, senza quel lavoro documentaristico, oggi sarebbero irrimediabilmente perduti.
Motivazioni della Targa
Durante la II Guerra Mondiale, il 26 Giugno 1944, Novalesa viene accerchiata dalle truppe tedesche; nessuno può sfuggire.
Donne e bambini vengono portati sul ponte del torrente Cenischia con la minaccia di farlo saltare nel caso di mancata collaborazione alle operazioni di ricerca dei partigiani novalicensi.
Gli uomini vengono condotti presso il ristorante “delle Alpi”, sede del comando tedesco e lì brutalmente interrogati.
Di costoro, al termine della lunga ed estenuante giornata, 26 vengono caricati su due camionette e deportati nei campi di concentramento.
La minaccia di appiccare il fuoco all’intero paese (molte baite in montagna sono già in fiamme) contribuisce ad una più facile azione di persuasione verso alcuni che avevano deciso di cooperare facendo nomi e cognomi.
Grazie all’interessamento del sig. Giuseppe Franke, di lì a breve futuro sindaco di Novalesa, il paese viene risparmiato.
Non è tuttavia risparmiata la vita del giovane sergente partigiano Alessio Silvestro, appartenente alla formazione partigiana “Stellina”, trucidato dalle mitragliatrici in località “Ballo”.
Dopo quella terribile giornata trascorsa nel terrore e nella paura, la comunità, radunata intorno all’allora parroco don Annoio Isolato, decide di fare un voto alla Vergine del Rocciamelone per invocare il ritorno di tutti i prigionieri: di quel voto rimane la testimonianza rappresentata dalla cappella che si trova sopra Novalesa, in località “Balaverda”.
I prigionieri sono tornati tutti a casa!