Notiziario: FEDERAZIONE DI TORINO: A FRASSINERE DI CONDOVE (TO) INAUGURAZIONE DEL RESTAURO DEL MONUMENTO AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA

FEDERAZIONE DI TORINO: A FRASSINERE DI CONDOVE (TO) INAUGURAZIONE DEL RESTAURO DEL MONUMENTO AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA

Quarantotto nomi, letti ad uno uno, con risposta il grido: “Presente!”. Un elenco lungo, lento, che ha dato la dimensione dell’enorme sacrificio di milioni di ragazzi morti sul Carso, sull’Ortigara, sull’Adamello per ferite, per le bombe, nel gas. Un filo della storia locale, quella di Condove, che a cent’anni dalla fine della Grande Guerra oggi si è riannodata alla comunità grazie all’inaugurazione del monumento in frazione. La giornata ha preso avvio con la S. Messa di suffragio nella pievania di S. Stefano, presieduta da Monsignor Claudio Iovine, accompagnata dal mezzo-soprano Milena Tosatto, per ricordare una generazione che visse gli orrori della guerra 15-18, che non tornò più sulle montagne, che per una giornata è tornata protagonista. Nell’omelia Monsignor Iovine ha ricordato anche la figura di Padre Pio da Pietralcina, protagonista e testimone di quello sventurato periodo, morto esattamente 50 anni fa. Un corollario di bandire, gonfaloni e vessilli associazionistici hanno fatto da cornice alla celebrazione nella chiesa appena restaurata. Un corteo si è poi snodato dalla chiesa al Campo Santo, dove dal 1926 sorge il Monumento ai Caduti della IV Guerra d’Indipendenza svoltasi nella I Guerra Mondiale. Le due madrine della giornata hanno tolto il drappo tricolore in segno di rinnovata vita del monumento mentre l’Unione Musicale Condovese ha suonato l’Inno Nazionale. Quindi hanno portato i loro saluti: il Consigliere regionale Antonio Ferrentino, la Deputata Daniela Ruffino ed il Vicesindaco Jacopo Suppo. Ha concluso l’oratore ufficiale Gr. Uff. Ilario Bortolan, Presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus. Sul prato di Frassinere, almeno quattro generazioni di condovesi. Diverse sensibilità, posizioni sociali; tutti uniti per un giorno nella volontà di ricordare, di cercare nei segni del tempo, la propria identità che grazie al restauro di questa stele è più viva e forte. Si è detto già impegnato per futuri progetti il benemerito Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ,Dr. Emiliano Leccese, che in quattro anni, è stato co-protagonista del restauro del monumento e delle lapidi in Condove. In particolare egli ha dichiarato che: “Il compimento di questo intervento di restauro, le cui fondamenta si gettarono nel 2015 con la presentazione del progetto “Viviamo due volte, la seconda nella memoria” ci rende fieri. Dopo 100 anni sulle vite di questi Caduti era calato un velo visto che da anni ormai è scomparsa la memoria visiva di coloro che li conobbero ed i loro nomi non erano più leggibili sul monumento. Le Madrine individuate, collegate ad un Caduto iscritto sulla lapide, vogliono essere il fil-rouge che idealmente ci collega a questi giovani vite che hanno glorificato la Patria con il loro estremo sacrificio.” Il vicesindaco Jacopo Suppo ha invece ricordato “Siamo andati a rileggerci la nostra Costituzione, all’articolo 9 per la precisione, che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” È un articolo importantissimo! La Repubblica, cioè tutti gli enti, le istituzioni e le associazioni che la compongono, finanche i cittadini, tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione, cioè si impegna a mantenere vive le testimonianze che uniscono tutti coloro i quali si riconoscono in principi, tradizioni, storie e culture ben precise. Un insieme di principi che sono i nostri fari. Che definiscono la nostra comunità-Paese, la nostra identità, il nostro posto nel mondo.”