FEDERAZIONE DI PRATO: CELEBRAZIONE SULLA RESISTENZA DEGLI INTERNATI MILITARI
Il giorno 2 Maggio alle ore 21, come ogni anno in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile, il Circolo Culturale San Domenico ha organizzato un evento sulla Resistenza degli Internati Militari Italiani ormai conosciuta come “Resistenza senza armi”.
L’iniziativa, che si è svolta all’interno del bellissimo chiostro della chiesa, è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Combattenti e Reduci di Prato ed ha visto la proiezione di due film documentari: il primo “Per non dimenticare” di Massimo Rosati che ha ripercorso il periodo dell’accordo fra i regimi fascista e nazista per condurre lo spettatore alle immagini relative all’8 settembre, il secondo “600.000 no” realizzato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza in collaborazione con la Regione Piemonte e gentilmente messo a disposizione dell’Associazione Combattenti e Reduci di Prato.
Questo secondo documentario, attraverso testimonianze dirette di Internati piemontesi, evidenzia come, nonostante le sofferenze subite, questi uomini hanno saputo resistere alle lusinghe dei nazifascisti e si sono rifiutati di combattere al loro fianco per la Repubblica di Salò. Questo rifiuto opposto ai nazifascisti li colloca a pieno diritto nel campo del antifascismo e ne fa un esempio luminoso di dignità e amore di patria.
L’iniziativa, che si è svolta all’interno del bellissimo chiostro della chiesa, è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Combattenti e Reduci di Prato ed ha visto la proiezione di due film documentari: il primo “Per non dimenticare” di Massimo Rosati che ha ripercorso il periodo dell’accordo fra i regimi fascista e nazista per condurre lo spettatore alle immagini relative all’8 settembre, il secondo “600.000 no” realizzato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza in collaborazione con la Regione Piemonte e gentilmente messo a disposizione dell’Associazione Combattenti e Reduci di Prato.
Questo secondo documentario, attraverso testimonianze dirette di Internati piemontesi, evidenzia come, nonostante le sofferenze subite, questi uomini hanno saputo resistere alle lusinghe dei nazifascisti e si sono rifiutati di combattere al loro fianco per la Repubblica di Salò. Questo rifiuto opposto ai nazifascisti li colloca a pieno diritto nel campo del antifascismo e ne fa un esempio luminoso di dignità e amore di patria.