L'antica e celebre Fiera di Prato ha il suo culmine l'8 settembre, Festività della Madonna, per ricordare una tradizione che ha le proprie radici nel Medioevo. È una festa civile e insieme religiosa, la Fiera e il Settembre pratese sono la testimonianza di un'identità a cui la città rimane fedele, pur nel suo continuo rinnovarsi.
Da oltre otto secoli a Prato si celebra l'8 settembre, giorno della natività della Madonna; nella cappella del Duomo viene conservata la Sacra Cintola di Maria, che ogni anno viene omaggiata con il corteggio storico. Già dal secolo XIV il giorno dell'8 settembre sec era dedicato all'ostensione pubblica della Sacra Cintola: veniva organizzato un complesso cerimoniale alla presenza delle autorità di Prato, delle ambascerie dei principali Comuni toscani e di una folla numerosissima.
La città fin dal Duecento ospitava una fiera in piazza Mercatale che durava tre giorni e richiamava una grande folla. Fin dalla vigilia cominciavano i tradizionali riti civili e religiosi: dopo il vespro si muoveva verso la cattedrale una grande processione, formata dal clero, i suonatori dei Comuni, le corporazioni artigiane, il gonfaloniere, il Podestà e altri magistrati, a cui si aggiunsero col tempo tre baldacchini con reliquie di Santo Stefano, Sant'Anna e del legno della Croce.
" ... non si fece mai la fiera a Prato, ch’io non v’andassi … ” dice Machiavelli nella Mandragola.
Il momento culminante dell'intera festa divenne in seguito la cerimonia dell'esposizione della Sacra cintola, per molti anni ripetuta sino a tre volte lo stesso giorno e talvolta anche il giorno dopo per accontentare i numerosi fedeli. Gli spettatori erano così numerosi che venne realizzato il pulpito esterno del Duomo per poter mostrare la reliquia a quanti più fedeli possibile. Con gli anni questa festa non ha perso di importanza e tuttora al suo corteggio storico partecipano le città più importanti della Toscana.