FEDERAZIONE DI PISA, SEZIONI DI LARDERELLO E MONTECERBOLI

Le parole delle Istituzioni, prime di tutte quelle del nostro Presidente della Repubblica, sono riecheggiate in maniera convinta in occasione dei festeggiamenti della Liberazione dal Nazismo e dalla dittatura fascista, anche qui da noi, dove il richiamo al dovere della memoria di quanti diedero la loro gioventù alla causa della Libertà si è incarnato nella figura di Aroldo Salvadori, per noi tutti “il Partigiano” che ci ha lasciati proprio recentemente. Con la sua morte abbiamo perso la testimonianza diretta della Guerra di Liberazione e di quella epopea partigiana, che abbiamo tante volte con Lui ricordate e rivissute nei suoi racconti e nei suoi libri. A noi dunque il dovere di una cocciuta volontà di continuare a far memoria della Resistenza e di chi, come Aroldo, l'ha vissuta. Ed è stato un ricordo anche commovente che con quello dei familiari si è fatto ancor più presente ed affettuoso. E quanto sopra in occasione del “Rancio Partigiano” che ogni anno le sezioni ANCR di Larderello e Montecerboli organizzano, dopo le celebrazioni ufficiali al Capoluogo, a Montecerboli. Quest'anno, un po' per l' incertezza del tempo, un po' per i lavori in corso nella zona del Parco della Rotonda, il Rancio si tenuto presso i locali del Teatro Aurora della Società di Mutuo Soccorso-Pubblica Assistenza di Montecerboli ; ma intatto il clima di “rancio”, scampagnata e di festa di popolo. E occasione anche per gli obblighi statutari quali la distribuzione delle annuali Tessere Sociali e, soprattutto per la consueta Assemblea, quest'anno articolata anche nella Elezione di Daniele Capocecera (già vice di Aroldo) a Presidente e di quella di Franco Berti a Vice-Presidente. Il nostro Sindaco Martignoni, sempre presente alle nostre iniziative così come la Assessora Bacci, non ha mancato di esprimere l'apprezzamento delle stesse, per il loro valore storico, simbolico e di testimonianza di impegno e volontà di trasmissioni dei Valori Costituzionali e di Pace. Insieme ai tanti simboli della nostra Patria,allestiti nel Teatro, anche il testo dell'Inno completo di ogni sua strofa, distribuito ad ogni presente e cantato all'inizio. E ovviamente “O bella ciao” che è stata cantata in una versione lenta e cadenzata che ci ha permesso ancor più di apprezzarne un testo così struggente e suggestivo. Infine i canti popolari animati dalla solita orchestrina improvvisata cui, come sempre, non sono mancati autorevoli supporti e la coralità dei presenti. Nella Sala-Terrazza del Centro Sociale adiacente, la Mostra documentaria di giornali d'epoca sulla guerra e sulla Resistenza, che rimarrà aperta fino al 1° maggio. A seguire, il discorso preparato dal Presidente della Sezione ANCR di Larderello Sig. Walter Cardellini e letto durante la cerimonia ufficiale tenutasi a Pomarance: “ Care concittadine e cari concittadini, a nome delle sezioni A.N.C.R. di Larderello, Montecerboli e Serrazzano, rivolgo un sincero ringraziamento a tutti voi per aver aderito all’ odierna celebrazione del 25 aprile, anniversario della liberazione dalla dittatura fascista. Un grazie particolare va alle Associazioni civili e militari qui presenti. Lo stesso dicasi per il corpo bandistico “Giacomo Puccini” che con la consueta professionalità musicale, contribuisce da anni ad arricchire questa solenne festa. Il nostro più profondo ringraziamento va ai veri artefici della Resistenza ovvero, tutti coloro che nel periodo più buio della nostra storia recente, lottarono con ogni mezzo per consegnarci un mondo più giusto, basato sulla democrazia e il rispetto della libertà individuale, valori che erano stati inesorabilmente perduti. Per loro era uno scopo, un sogno da realizzare, mentre per noi figli e nipoti significa una realtà acquisita. Consapevoli di questo dobbiamo chiederci: siamo stati davvero in grado di dare piena conferma ai loro sogni? Pensando ai molti vizi che nel tempo hanno attraversato la storia italiana, tra cui l’opportunismo, l’omertà, la corruzione ed altro ancora, verrebbe da dire di no. E’ pur vero che i meccanismi democratici a suo tempo immaginati e conquistati a caro prezzo, continuano tutt’oggi ad esistere. Ed è proprio attorno al concetto di libertà che si materializza il sogno che a suo tempo animò uomini e donne comuni (che dettero vita alle bande partigiane e le sostennero in più modi ) , militari che mantenendo l’onore di indossare una divisa combatterono i tedeschi (un esempio per tutti i martiri di Cefalonia) , religiosi e religiose che salvarono dalla deportazione numerosi ebrei, e tutte quelle persone comuni, eroi silenziosi di cui non è stato tramandato ne il nome ne le gesta, che in nome di uno stesso obiettivo decisero di agire in prima persona, rifiutandosi di chiudere gli occhi di fronte al declino morale e civile in cui l’Italia stava cadendo. La libertà, un bene prezioso che va costantemente riconquistato e difeso da ogni forma che voglia limitarla o peggio ancora, imprigionarla. Merita dunque ricordare la passione che alimentò gli animi di coloro che scelsero di combattere, subire la deportazione nei lager nazisti o le terribili torture, trovando spesso la morte in nome di tale valore. A tutti questi vada ancora una volta il nostro “grazie” più sentito. Rievocando l’epopea della Resistenza, non si ceda alla tentazione di considerare il 25 aprile come uno stanco rituale da ripetere di anno in anno, oppure da ritenere un mero esercizio retorico. Quello odierno è un importante appuntamento per tornare ad amare e difendere le istituzioni democratiche, per recuperare quel sentimento di solidarietà e di speranza che fu duramente conquistato con la lotta di Liberazione. Un percorso da fare tutti assieme se vogliamo migliorare questo nostro grande Paese, perché la Resistenza, non è patrimonio di una sola fazione ma della nazione intera. Concludiamo il nostro breve intervento ricordando che a 74 anni dalla Liberazione, gli artefici della Resistenza poco a poco se ne stanno andando. Ne è testimonianza la recente scomparsa del partigiano combattente Aroldo Salvadori, presidente della Sezione A.N.C.R. di Montecerboli. Mancando testimonianze dirette, a noi spetterà il compito di salvare la memoria dei nostri valorosi Partigiani assieme a quella di coloro che lottarono per liberare l’Italia dalla dittatura nazi-fascista. Raccontiamo dunque ai nostri giovani cos’è stata davvero la Resistenza e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri. Italia sei libera, sii grande!!! Viva la pace, viva la libertà e buon 25 Aprile a tutti.