Notiziario: FEDERAZIONE DI PISA, SEZIONE DI LARDERELLO.: LE PIETRE PARLANO ANCORA a cusa di Renato Nati

FEDERAZIONE DI PISA, SEZIONE DI LARDERELLO.: LE PIETRE PARLANO ANCORA a cusa di Renato Nati

Ho immaginato che le pietre ci parlassero: un colloquio muto affidato ad icastiche frasi incise nel marmo e una lettura di quelle, anche distratta, attratta però da un nome, un cognome, una richiesta di preghiera, un Titolo che non è ostentazione come “Dott.”, “Ing.” o “Prof.,”, ma Cav. Vitt. Veneto” che vuol dire Cavaliere di Vittorio Veneto, il Titolo concesso ai Soldati che tornarono dalla Grande Guerra. Estensione di alcuna significanza per troppi delle nuove generazioni, ma non per la mia. Testimonianza del ricordo, magari tardivo, della Patria per la quale combatterono.

E anche le lapidi e i Monumenti dei nostri Paesi. E poi anche alcune foto che conserviamo nella nostra Sede, di Soldati che dalla loro guerra non tornarono; e la croce al bordo della strada a segnare il luogo di una strage nazista. (Renato Nati)

Sono le pietre dei luoghi più significativi dei nostri Paesi: al Cimitero, in Borgo, davanti alla ns. Sede di via Michelangelo a Montecerboli, in piazzetta a Larderello, quelle realizzate col simbolo cristiano della croce piantate ai bordi delle strade ad indicare il luogo di un incidente, di un dramma passato … Tutte per ricordare Qualcuno. E di quei Qualcuno vorremmo continuasse il ricordo. …

Ecco perchè fin dalla scorsa primavera scrivemmo in un comunicato ai ns. Soci, di quanto forte sentissimo il dovere di documentarle, quelle pietre, tutte. E a conoscenza di quelle affisse nei poderi della allora fattoria di Sant'Ippolito all'indomani della 1a Guerra Mondiale e destinate forse ad una loro perdita o all'oblio imposto da trasformazioni di quelli stessi poderi in Agriturismi, Resort, etc., non potemmo non occuparcene.

In accordo con l'attuale Amministrazione Comunale e gli attuali Proprietari delle stesse, abbiamo pensato di dare a quelle pietre una degna collocazione nel cimitero di Sant'Ippolito, perchè da lì continuino a parlarci. Perchè continuino ancora a ricordarci il sacrificio di quei giovani e col ricordo l'omaggio doverosamente loro dovuto.

(Aroldo Salvadori, Partigiano Combattente, Presidente della Sezione ANCR di Montecerboli e Walter Cardellini, Presidente della Sezione ANCR di Larderello)

29 settembre 2016, festa dell'arcagelo Michele, protettore della comunità di Sant'Ippolito.

“... E poi l'ovvio rimando ad altre “pietre” che dal passato, anch'esse, continuavano a parlare all'intera umanità: Dante, Foscolo, con le loro singolarissime e Thomas Gray, coi suoi Canti e la sua Elegia e poi, esplicito esempio e precedente, la Antologia Palatina, cui avevano concorso Melagro di Gradara, Callimaco, Simonide …

Infine Edgar Lee Master e la sua Antologia di Spoon River: una lettura seppur superficiale di quest'ultima fatta in gioventù e l'Album che ne aveva ricavato Fabrizio De Andrè, erano stati motivi, i più immediati, per un “esercizio di stile” che a molti sarebbe potuto facilmente apparire la sonora scopiazzatura che obiettivamente era.

Ma del resto, quanti avevano contribuito alla realizzazione della Antologia Palatina, non si erano forse limitati a trascrivere epigrafi? Lui, almeno, pur con lo spunto di Spoon River, aveva elaborato immaginari messaggi che i Morti ricordati nelle pietre locali si ingegnavano caparbiamente a inviarci tutt'oggi.

E avevan così preso forma di piccolissima antologia, o libriccino, appunto: brevi componimenti poetici in versi sciolti, coi quali (proprio alla maniera di Spoon River) i morti del cimitero, delle lapidi, del Parco della Rimembranza, etc., si rivolgevano a quanti capaci di ascoltarli. E anche agli incapaci.”

(da:4 Racconti natalizi - Natale 2016 di R. Nati)