FEDERAZIONE DI PADOVA, SEZIONE DI FONTANIVA: 25 APRILE

       
 Lunedì 25 aprile 2017 alle ore 10.30 presso la sala civica Padre Odone Nicolini  Fontaniva ha ricordato la Festa della Liberazione d’Italia e la fine della guerra civile con una commemorazione da parte del prof. Carlo Fumian, docente dell’Università di Padova e direttore del Centro Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.       
 Il Fumian, autore della presentazione del libro “Accade durante la Resistenza” di Emilio Pegoraro, già senatore della Repubblica e militante partigiano dell’epoca, ha fatto una ricostruzione storica sul ruolo e sulla consistenza delle formazioni partigiane e sul loro contributo nell’annientamento  degli ultimi reparti tedeschi in ritirata e nell’ostacolare le forze della neonata Repubblica di Salò utilizzando anche fonti tedesche.       
Mentre l’oratore intratteneva i numerosi invitati, il sindaco di Grantorto, dottor Luciano Gavin,  è entrato, seguito da un gruppo di ciclisti con fazzoletto tricolore al collo per far conoscere la loro iniziativa di visitare i cippi e le lapidi dedicate ai partigiani del mandamento, ed ha consegnato due copie di un libro che raccoglie foto e testimonianze dei monumenti dedicati ai partigiani al sindaco dottor Lorenzo Piotto e al prof. Fumian.
E’ intervenuto poi il sen. Emilio Pegoraro il quale, alla veneranda età di 95 anni,  ha rievocato con immutata passione, le vicende narrate nel libro delle quali fu protagonista. Al termine del suo discorso lo stesso ha distribuito una copia omaggio del suo libro a tutti i presenti.
La manifestazione è continuata con la cerimonia davanti al monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre con l’alza bandiera italiana ed europea e con  la deposizione della corona.
I  partecipanti hanno ascoltato i discorsi di circostanza del sindaco Piotto e del Sottotenente Remo Michelazzo, rappresentante delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma locali.
La giornata festiva si è conclusa con il pranzo dei Combattenti presso la Trattoria Al Campanello di San Giorgio in Brenta al quale hanno partecipato quarantatre  soci e familiari.
DISCORSO DEL SOTTOTENENTE CC  REMO MICHELAZZO
AUTORITA’
RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D’ARMA
CITTADINI DI FONTANIVA
             La Federazione Provinciale di Padova mi ha invitato a pronunciare un breve discorso sulla ricorrenza e nello stesso tempo rivolgere ai convenuti un saluto del Presidente dottoressa Lisa BREGANTIN.
Oggi ricorre il 72° Anniversario della Liberazione d’Italia. Celebriamo la conclusione del Secondo Conflitto mondiale, della fine della lotta di Liberazione che ha prodotto numerose vittime, anche nel nostro territorio, della quale  subito dopo questo intervento commemoreremo quelli che furono trucidati  il 28 aprile 1945 in località Boschi (CAMPESAN Pietro, VELO Antonio e VELO Galdino) e uccisi il 29  successivo in via Campanello (POJANA Gino, D’ALVISE Domenico, BARON Bruno, ZEN Onorato e i due civili POZZATO Emilio e POZZATO Giorgio).
         Fino a qualche tempo fa la Resistenza era glorificata  come unica protagonista, alla quale era attribuita la validità celebrativa.
Innalzare l’antifascismo a religione laica totalizzante – come dice Giordano Bruno GUERRI – costruire un repertorio agiografico, esaltarlo come movimento di redenzione collettiva, ha garantito a molti la possibilità di eliminare un passato scomodo che non poteva essere riabilitato.
          Le forze di sinistra – come scrive Gianni OLIVA - hanno potuto agitare la retorica antifascista per accreditarsi come le depositarie morali di un riscatto  popolare  in nome della democrazia; quelle moderate  hanno avuto gioco facile a scaricare le loro responsabilità politiche durante il Ventennio senza fare i conti realmente con il loro passato.
          Come diceva Italo CAVINO, non certo un militante repubblichino, la Resistenza o, per meglio dire, il suo riutilizzo strategico, ha figliato una vera e propria casta sacerdotale, sempre vigile e attenta a decretare ostracismi a riletture eterodosse della guerra civile e a fare dell’esperienza partigiana un’epica edulcorata e senza contraddizioni.
           Per non farle torto, oggi, la Resistenza è davvero meglio ripensarla, senza con questo metterne in discussione i presupposti più alti, e integrarla in una memoria, aperta e disponibile che non decreti ostracismi e censure, ma comprenda e rispetti  le ragioni, le storie e le esperienze di quanti in buona fede furono dalla parte sbagliata e che per questo hanno già vissuto sulla loro pelle i traumi dell’esclusione e della condanna civile.
            Questo deve essere un giorno della riconciliazione della nostra gente.
            La storia – come ha detto il nostro emerito Presidente della Repubblica Azeglio CIAMPI -  ormai non ci divide più. Stiamo ritrovando le ragioni profonde di una memoria condivisa. Gli antichi valori della nostra indipendenza si stanno ricomponendo come un mosaico con i valori di oggi: quelli di una collettività democratica e pacifica, orgogliosa dei propri modelli di vita e pronta a difenderli. La ferita della guerra civile si è rimarginata. Niente revisionismi storici. Niente confusione tra chi stava da una parte e chi dall’altra. La pagina è girata. La riconciliazione è nei fatti.
              Questo è giorno di pacificazione nazionale, da apprezzare in modo particolare in questo tempo di guerra fuori dai nostri confini.
               In fine voglio citare il nostro concittadino Guerrino CITTON, emerito professore e scrittore, il quale nel presentare il libro “Avvenimenti accaduti a Fontaniva nei giorni della Liberazione” scrive “Le commemorazioni del 25 aprile hanno ancora una loro valenza, non sono vuote cerimonie ormai sorpassate dalla storia. Chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di libertà  non è morto invano e il suo ricordo mediante la deposizione di una corona sul cippo o sulla lapide del sacrificio testimonia che egli continua a vivere nella coscienza popolare il che appare evidente a chiunque si accosti a queste pagine”.
VIVA L’ITALIA – UNA REPUBBLICA INDIVISIBILE