FEDERAZIONE DI NAPOLI, SEZIONE DELLA PENISOLA SORRENTINA: Brevi note biografiche di un “Santo”
MONS. MICHELE MASSA
Monsignor Michele Massa, Cappellano Capo della III Armata, nacque a Piano di Sorrento (Napoli) il 17 gennaio 1888 da Nicola e Maria Laura Russo in Via Bagnulo, 22.
Si avviò alla vita ecclesiastica nel Collegio Sozì Carafa di Vico Equense negli anni 1901 e 1902, viene ordinato sacerdote il 10 agosto del 1914.
Nominato Cappellano militare, con il grado di Tenente, prestò servizio al Sacrario Militare di Redipuglia dal 20 luglio 1931 al 17 gennaio 1953, quando, per raggiunti limiti di età fece ritorno a Piano di Sorrento.
Egli, dal 20 maggio 1915 fu in zona di guerra al seguito della lll Armata del Duca d'Aosta, distinguendosi per abnegazione al dovere, intrepido coraggio e generoso zelo, specie durante la sua destinazione all'Ospedaletto n. 68 di prima linea sulle pendici del Carso, dove prestò servizio fino al 15 marzo 1919, nella III Armata.
Al termine del primo conflitto mondiale, nel 1918 congedato, anziché far ritorno nella sua terra natia, chiese ed ottenne dall'Ordinariato Militare di continuare la sua opera a favore dei caduti venendo destinato alla faticosa e delicata opera di recupero delle salme dei caduti nei settori dell'Asiago, del Cengio, del Monte Grappa, del Piave e del Cadore.
A questa opera, che fu definita di "Risanamento dei Campi di battaglia", Mons. Michele Massa, nominato Capitano Cappellano, dedicò tutto se stesso.
Migliaia di mamme e spose lo invocarono per il recupero delle spoglie o di una semplice reliquia dei figli o mariti dispersi nei campi di guerra. Non vi fu metro quadrato di terra guerreggiata che Mons. Michele Massa non esplorò, incurante di mine inesplose alla ricerca ed al recupero di resti umani.
Nel 1931 sotto l'Ordinariato Militare di Mons. Bartolomasi venne nominato Cappellano titolare del Cimitero monumentale di Redipuglia, quel cimitero al quale fin dal suo sorgere, dieci anni prima, aveva apportato il suo contributo di operosità materiale e spirituale.
Oltre 100.000 furono le salme che egli, con sentimento umano e cristiano, depose sul sacro Colle di Redipuglia di cui oltre 39.857 furono quelle che riuscì, attraverso indagini lunghe e pazienti ad identificare, i cui nomi sono scolpiti lungo i 22 gradoni del Sacrario Militare.
Mons. Massa fu primo tra coloro che si votarono interamente a sì nobile e pia missione. Si deve a lui se la Patria potè conoscere il nome di migliaia e migliaia di caduti ed indicarli alla riconoscenza ed all'ammirazione dei vivi. Egli vide nascere il grandioso Cimitero di Redipuglia, che sul Colle S. Elia, come un'immensa gradinata, sale verso l'azzurro, quasi ad indicare la via della gloria e dell'immortalità.
Dopo il 17 gennaio 1953, tornò a Piano di Sorrento, stanco ma fiero del lavoro svolto ed avendo assolto al proprio compito e compiuta la sua missione, poteva recitare il suo «Nunc dimittis››.
Il congedo dal servizio di Cappellano, doveva quasi coincidere con la sua partenza da questo mondo, vivendo in questi pochi anni di ricordi, con il pensiero costantemente rivolto al Colle S. Elia, dove riposavano i suoi morti.
Vibrava, nel suo animo, con eco profondo il mesto rintocco delle campane del Sacrario di Redipuglia, lo ricordava bene quel concerto, lo sentiva quel dialogo delle due campane. «Ogni rintocco susciti un ricordo›› - «Ogni ricordo suscita una preghiera».
Ed il suo cuore vibrava ansioso a questi echi che risuonavano nei suoi ricordi. Morì il 29 giugno 1957 alle ore 22,45 nella sua casa di via Bagnulo 22, circondato dai suoi cari e ricordato da tutti come “il Cappelano di Redipuglia”.
ALCUNE TESTIMONIANZE: Unanime il cordoglio della Stampa di tutta Italia, e in particolar modo di quella della Venezia Giulia. Ampie necrologie vennero pubblicate, tra le quali: “L'Osservatore Romano” - “ll Gazzettino” - “ll Piccolo” - “Vita Nuova” - “ll Roma” - “ll Mattino›” - “La Riviera”; ecc.
E cerimonie funebri oltremodo commoventi all 'ombra di cento bandiere, ebbero luogo nel Sacrario di Redipuglia alla presenza di tutte le Autorità del luogo e dei dintorni. Ebbe a pronunciare l'elogio funebre, radìodiffuso, alla presenza di una folla immensa, l'attuale Cappellano del Sacrario e successore di Mons. Massa, il reverendo Don Beppino Dovier.
Commoventissime furono anche le esequie svoltesi a Piano di Sorrento, nella Basilica di S. Michele Arcangelo, sotto l'egida del parroco Don Francesco Saverio Sessa, che all'estinto era legato da particolari vincoli affettivi.