Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno firmato il Decreto: il rosatese Ettore Panara, deportato nei campi di lavoro nazisti durante l’ultima guerra, riceverà la medaglia d’onore per i cittadini i italiani deportati e internati nei lager nazisti durante il periodo 1943-1945.
“L’onoreficenza - spiega il Vicepresidente dell’ANCR - sezione di Rosate - Fabio Brochetti - è una decorazione destinata a onorare tutti i cittadini italiani deportati e internati nei campi di lavoro nazisti durante la Seconda Guerra ondiale, con particolare riferimento agli IMI (Internati Militari Italiani), i cosiddetti Italienische Militär-Internierte”.
La legge n. 296 del 27 dicembre 2006 istituisce questa concessione onorifica disponendo la “concessione di una medaglia d'onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, e ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l'istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto".
“Il nostro Presidente Onorario - sottolinea Brochetti - aveva tutti i requisiti. Alla fine di febbraio, dopo averne parlato con il presidente Radici, sono stato a casa di Panara, ho esaminato i suoi documenti di prigionia, li ho fotografati e ho scaricato il modulo di richiesta. Il 22 febbraio Ettore ha firmato, di suo pugno, la domanda da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dopo qualche mese è arrivata la telefonata dalla Prefettura di Milano: “Ettore Panara riceverà la medaglia d’onore”.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente dei Combattenti, Umberto Radici, dal Sindaco di Rosate, Daniele Del Ben, dai familiari di Ettore e da tutta la comunità di Rosate dove Ettore è molto amato e conosciuto.
“Panara - conclude Brochetti - fu arrestato dalla GNR (Guarda Nazionale Repubblicana) dopo l’Otto settembre. Era nel Regio Esercito, reparto Sanità. Dopo qualche giorno finì nel carcere di Torino e in seguito in Germania. Le condizioni di vita nei campi di lavoro erano terribili, ma Ettore non si arrese mai e ce la fece, così come è riuscito a sconfiggere il Covid, a 98 anni compiuti. Oggi, a distanza di oltre 75 anni, per lui il più bel regalo: lo Stato italiano, che all’epoca della guerra lo privò della libertà, oggi offre una medaglia: una sorta di riconoscimento morale per un uomo che, nel fiore degli anni, venne deportato per colpa di una guerra in cui era stato mandato a
combattere”.
La cerimonia di consegna dell’onorificenza, alla presenza del Prefetto di Milano, dovrebbe tenersi entro la metà di ottobre, ma a causa della situazione sanitaria sarà in forma strettamente ridotta. Seguiranno aggiornamenti.