LE CELEBRAZIONI PER IL 4 NOVEMBRE A MONTECOSARO (MACERATA)
CRONISTORIA DI UNA TRADIZIONE QUASI CENTENARIA
Sabato 5 novembre, in un ambiente sereno e consapevole, pur in una giornata che ha concesso pallidi raggi di sole unicamente nel tardo mattino, si è svolta nelle due frazioni del comune di Montecosaro -il centro storico collinare e l’abitato dello scalo- la tradizionale manifestazione celebrativa in onore dei caduti delle guerre, delle forze armate e dell’unità nazionale. I reduci ancora in vita, i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni d’arma e civili coi loro gonfaloni e labari, nonché un gruppo lodevole di cittadini, hanno composto i cortei che hanno sfilato per le vie del paese verso i due monumenti ai caduti. Il corpo bandistico locale ha magistralmente accompagnato i tragitti e i momenti dell’omaggio delle corone di fiori. Una dimostrazione ulteriore di quanto l’Associazione dei Combattenti e Reduci sia radicata nel tessuto sociale locale, resistendo all’usura del tempo, è stata data dalla partecipazione degli alunni delle scuole elementari e medie del paese. Una presenza quest’anno numericamente calibrata, data la chiusura degli istituti a causa del terremoto recente, ma ancora più apprezzabile perché volontaria. Tempo forte della giornata è stato la celebrazione della sacra funzione religiosa in cui il parroco don Lauro Marinelli, da sempre attento ai nostri ideali associativi, ha commentato le letture, appositamente scelte, incitando i presenti a vivere la propria dignità umana soprattutto nei momenti di difficoltà, quali sono quelli che il territorio sta vivendo a causa delle furia distruttrice del sisma prolungato. A queste parole hanno fatto degno corollario quelle di Albino Mataloni, presidente della sezione provinciale dell’associazione, che ha richiamato la necessità di essere vicini alle popolazioni terremotate con gesti concreti e immediati ed espresso la volontà di rafforzare, tramite le risorse associative, un lavoro di memoria storica che possa perpetuare i ricordi degli ultimi combattenti ancora in vita. Appello immediatamente accolto nel discorso seguente, pronunciato da Marco Iommi, insegnante e storico locale, che ha divulgato alcune delle acquisizioni memorialistiche di guerra e di prigionia e tracciato i lineamenti dell'approfondita ricerca da svolgere fin dalle prossime settimane, soprattutto con il coinvolgimento degli studenti, garanzia per la custodia della verità storica. Il Sindaco Reano Malaisi ha degnamente concluso il ciclo degli interventi auspicando che si possa realizzare il desiderio che il 4 novembre torni ad essere un giorno festivo, così come era fino a qualche decennio fa (e memori della saggezza dei classici verrebbe da dire: hoc est in votis). Il gradimento della popolazione è stato alto, la qual cosa incrementa l’entusiasmo degli organizzatori per il futuro di questa manifestazione civile, fra le più lodevoli che si svolgono sul territorio, per longevità, sobrietà e assenza di interruzioni.