FEDERAZIONE DI CREMONA, SEZIONE DI PESCAROLO E UNITI: ROSOLINO MASSERONI PESCAROLESE MORTO A GUSEN IL 16/01/1945
La nostra Sezione di Pescarolo ed Uniti, dopo numerose ricerche sul compaesano Rosolino Masseroni, deceduto nel campo di Gusen, Sottocampo di Mauthausen, il 16 gennaio 1945, e al quale è intitolata una Via in paese, è stata contattata da uno dei suoi familiari.
Nei giorni scorsi, infatti, una delle nipoti, la signora Laura Masseroni, ha inviato alla Sezione, una mail molto toccante e pregna di informazioni preziose sulla vita del nonno Rosolino, del quale, fino a poco tempo fa, a Pescarolo ed Uniti (CR) non si avevano molte notizie.
Con immenso orgoglio ed altrettanta emozione la Sezione desidera, pertanto, condividere il testo integrale della mail, portando a conoscenza di tutti la vita di Rosolino Masseroni:
“Gentile Sig. Massimo Malaggi
Gentile Sig.ra Laura Vacchelli
Buongiorno.
Sono Laura Masseroni, nipote di Rosolino Masseroni e scrivo da La Spezia unitamente alle mie due sorelle Emilia e Maristella,figlie di Lauro, terzogenito di Rosolino Giuseppe.
Anzitutto grazie infinite per tutto ciò che vi siete prodigati a fare con molto impegno per celebrare la Memoria di mio nonno.
Grazie per la targa deposta il 25 Aprile 2017 a Mauthausen - Gusen e per quella a lui dedicata il 27 Gennaio 2018 durante la fiaccolata per la commemorazione della Giornata della Memoria.
Casualmente siamo venute a conoscenza di questi avvenimenti. Un ringraziamento anche per aver effettuato ricerche riguardanti la vita e le attività di mio nonno e le motivazioni per cui prima è stato arrestato e quindi mandato a Mauthausen.
Purtroppo anche noi noi non abbiamo notizie dettagliate su questo argomento. Per quanto riguarda l' attività lavorativa sappiamo che a Pescarolo era titolare di un' officina meccanica; nostro padre ha sempre asserito che Rosolino non era un semplice meccanico ma anche disegnatore progettatore di motori di auto.
Da Pescarolo si trasferì a Voghera nel 1928 e da quest' ultima a Genova dove dal 1929 fu nominato responsabile della Guidovia della Madonna della Guardia. Dal 1930 al 1944 lavorò come impiegato presso la Società Industriale Ansaldo.
IL 1° marzo 1944 mio padre, allora tredicenne, assistette al suo tragico arresto durante la notte. Ne seguì un periodo di dieci giorni in carcere a Genova. Dopodiché venne trasferito al campo di concentramento di Fossoli di Carpi a Modena. Dopo circa un mese il 4 Aprile 1944 fu portato al campo di Bergamo e da qui il 5 maggio dello
stesso anno il terribile viaggio per Mauthausen. A Gusen morì il 16 gennaio 1945 a soli tre mesi dalla liberazione.
I racconti di mio padre lo descrivono come un uomo dedito alla famiglia e al lavoro, un uomo valoroso che aveva dimostrato molto coraggio e determinazione rifiutando di iscriversi al partito fascista, contrariamente ai suoi due fratelli Pino ed Eugenio che, in quanto iscritti, non hanno subito la sua stessa terribile sventura.
Rosolino aveva sempre manifestato pubblicamente la sua accesa avversione al regime politico anche aderendo al partito comunista.
Abbiamo conservato la copia di tre sue lettere: due inviate da Carpi e una da Bergamo. L' ultima è stata scritta il giorno precedente la deportazione per Mauthausen. Nel 1965 in occasione del ventennale della Repubblica a mio nonno Rosolino è stata assegnata la medaglia d'oro come riconoscimento dell'immenso valore e sacrificio di un uomo che ha pagato con atroci sofferenze e la sua stessa vita il coraggio di lottare
per la libertà .
Possediamo inoltre alcune fotografie che lo ritraggono sorridente insieme ad amici e alla sua famiglia.
Mio padre aveva fatto scrivere il suo nome nell'elenco delle persone deportate nei campi di sterminio situato nel Sacrario della Spezia presso il complesso scolastico 2 Giugno.
Di certo Rosolino Masseroni fu un uomo non comune, molto determinato nel difendere le sue idee di libertà e contro tutte le ingiustizie. Le tre lettere molto toccanti, esprimono l'incredulità e la disperazione di un uomo onesto arrestato ingiustificatamente ed anche il suo immenso attaccamento alla famiglia.
In attesa di un vostro riscontro Vi saluto caramente e penso al piu' presto di inviarvi tutto il materiale in mio possesso o se mi sarà possibile di venire personalmente a consegnarvelo.
Laura Masseroni”