FEDERAZIONE DI CHIETI: 25 APRILE

Il Prefetto: la Liberazione dedicata ai nostri ragazzi Chieti, appello di Barbato ai giovani: fate propri i valori della Costituzione Zulli (Anpi): sì alle visite al sacrario dei combattenti della resistenza teatina 26 aprile 2019 CHIETI. «I giovani facciano propri i valori costituzionali. La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Un vero secondo risorgimento». Durante la cerimonia alla villa comunale per il 74° anniversario della Liberazione, il prefetto Giacomo Barbato sceglie le parole pronunciate dal presidente della Repubblica per lanciare un messaggio ai ragazzi. Il corteo istituzionale, organizzato dalla prefettura, è partito da largo Cavallerizza dove il sindaco Umberto Di Primio ha deposto una corona al monumento che ricorda la Resistenza. A seguire è stato il presidente della Provincia, Mario Pupillo, a deporre la corona sotto la lapide in largo Martiri e poi al polo tecnico della Provincia dove è stato reso omaggio alla lapide che ricorda l’eccidio di Colle Pineta. Alla villa comunale è stato il prefetto Barbato, dopo aver passato in rassegna il picchetto comandato dalla tenente dei carabinieri Maria Di Lena, a deporre l’alloro ai piedi del monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre: era accompagnato dal colonnello Marco Belgio Murri, comandante del Centro documentale dell’Esercito. Nel suo intervento il prefetto ha letto il discorso che il presidente Sergio Mattarella ha pronunciato mercoledì al Quirinale. La sezione di Chieti dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), presieduta da Filippo Paziente, ha partecipato alle manifestazioni istituzionali sia in largo Cavallerizza che in largo Martiri, quindi ha raggiunto il cimitero comunale dove c’è il sacrario dedicato ai combattenti della resistenza teatina. Il vicepresidente vicario della sezione, Giustino Zulli, ha detto: «Proponiamo che, nelle prossime occasioni della manifestazione, ci siano 5 minuti per andare al cimitero a rendere omaggio anche a quei ragazzi che si sono fatti uccidere, perché sono stati tutti fucilati, per la nostra libertà, per lo sviluppo e la democrazia. Abbiamo impiegato 70 anni per rintracciare i resti di questi poveri ragazzi: adesso che il sacrario c’è, facciamolo vivere nella memoria dei teatini. Abbiamo partecipato attivamente all’iniziativa istituzionale perché riteniamo che i valori della Resistenza appartengano a tutta l’Italia».