Notiziario: FEDERAZIONE DI CASERTA, SEZIONE DI CAIAZZO: ULTIMO SALUTO A LUIGI MASSARO

FEDERAZIONE DI CASERTA, SEZIONE DI CAIAZZO: ULTIMO SALUTO A LUIGI MASSARO

Il discorso del nostro Presidente Enrico D'Agostino

RUVIANO,08-Maggio-2017

Con il permesso dei familiari vorrei portare un saluto breve al nostro nonnino galantuomo Luigi.

La nostra Associazione nei primi anni del dopoguerra ha portato sostegno economico e morale a coloro che erano tornati dalla guerra senza un lavoro e con i brutti ricordi che la stessa guerra aveva impresso in loro. Col passare degli anni, il benessere crescente, l’egoismo della società moderna ha teso a dimenticare questi Eroi, tant’è che a volte anche nel nostro paese si afferma con superficialità che i combattenti, i reduci non esistano piu’.

Ebbene, proprio le persone come il signor Luigi hanno dimostrato il contrario, loro non hanno mai dimenticato la bruttezza della guerra ed hanno sempre voluto non essere dimenticati. Quando siamo stati nelle loro case ci hanno fatto capire che ci aspettavano da tempo: “finalmente (hanno detto),qualcuno si ricorda di noi”.

(Messaggio di Federica Landolfi)

Proprio due anni fa, ricordo il giorno dell'intervista. Fummo puntuali perché sapevo che lui lo era e che ci avrebbe attesi emozionato. Proprio così, con gli occhi lucidi e una mano nell'altra non vedeva l'ora di raccontarmi spaccati di una vita cominciata il 13 gennaio del 1920, un indelebile trascorso fatto di sacrifici e mancanze, ma anche di affetti e speranze. Dal lavoro nei campi, alla chiamata alle armi del 2 luglio del 1940, dalla guerra del 40/43 sul fronte greco-albanese alla prigionia sull'isola di Rodi in mano tedesca, dalla fuga passando per la cattura dei partigiani slavi con i quali collaboro' alla guerra di liberazione nella penisola balcanica contro i tedeschi nel 43/45. Poi il ferimento ad una gamba, la mancanza dei cari, fino al ritorno in patria Il 29 luglio del '46. Tutto limpido e chiaro nella sua mente. Uno scrigno di aneddoti e racconti che il tenero e pungente Luigi ci apri' generosamente e ci lasciò scoprire senza sconti e senza riserve, proprio come quando da giovane trebbiava il grano e lo divideva con i parenti e i vicini perché 'erano tempi brutti'. Ora mi piace pensarlo tra le braccia della sua amata e bella Emma con la quale ha vissuto circa 40 anni, in compagnia di mamma Maria Carmina e papà Domenico che questa volta, a differenza di quando tornò dalla guerra, lo avranno sicuramente riconosciuto. Ora è lì con i suoi cari, i suoi amici di infanzia e i suoi colleghi del fronte, circondato dall'affetto di chi prima lo proteggeva a distanza. Non aveva paura della morte ma Sapeva che prima o poi sarebbe capitato, nel frattempo ha trasmesso ai figli delle 'sue bambine' sani valori, spesso introvabili: il sacrificio, l'umilta', la libertà. A noi ha parlato di loro, a loro Lassù starà raccontando di noi, delle sue generosissime tre figlie (Pasqualina, Antonietta e Maria), dei suoi affezionatissimi tre nipoti (Monica, Tony e Gian maria), della sua casa, delle sue giornate vissute ai bordi dell'uscio, delle sue trasferte a Napoli, Caserta e Roma. E, perché no, della sua unica intervista fatta da "una signorina" (mi chiamava così) che gli diede appuntamento il martedi, e il martedì si presentò. Uno dei lavori più emozionanti e toccanti, una testimonianza che custodirò gelosamente nel mio archivio personale dei ricordi, sperando che la società migliori - così come lui voleva - "e che i giovani non continuino ad essere - cito testualmente - na fumata e sigaretta".

Federica Landolfi, giornalista, e tutto lo staff dell'emittente Mediatv

La loro voglia di raccontare viene dal desiderio che noi oggi non dimenticassimo mai come fu brutta la guerra, per evitare che mai più ne avvengano. Loro hanno obbedito, hanno creduto, hanno rispettato le leggi, le regole, hanno sofferto prima, durante e dopo la guerra, hanno ricostruito la loro vita e la società.

Loro non vogliono essere dimenticati perché i loro valori sono giusti, sono fondati sull’educazione, il rispetto reciproco, il lavoro, la pace ,l’amore per la famiglia.

Siamo noi che abbiamo bisogno di loro, grazie a loro, ascoltando le loro storie possiamo noi migliorare la nostra società.

Nel nostro piccolo faremo in modo di non dimenticare i valori di nonno Luigi e di tutti quelli che lo hanno preceduto.

Siamo noi a ringraziare Dio per la loro esistenza, noi faremo in modo di non dimenticarli mai.

I loro valori li porteremo avanti, li faremo conoscere ai nostri figli, agli alunni delle scuole, ai giovani di oggi, non li dimenticheremo mai.

E noi oggi ti dedichiamo il silenzio suonato per i caduti civili e militari.

(Trombettista suona il silenzio d’ordinanza)

Signori quando ho avuto l’onore di essere eletto Presidente della Sezione di Caiazzo dell’ANCR, non capivo perché questi nonnini fossero tutti uguali, con gli stessi valori, perché dicevano le stesse cose, parlavano sempre dei giovani di oggi, si lamentavano di essere stati dimenticati, di vedere la società di oggi in peggioramento, sembravano fatti con uno stampo unico, poi dai loro racconti ho capito:

loro hanno vissuto il dramma della guerra, noi no!

loro hanno sofferto povertà e miseria prima, durante e dopo la guerra, noi no!

loro hanno lottato per la pace, noi no!

Loro hanno desiderato la pace, noi cosa facciamo per conservarla?

Loro erano giovani ed hanno sentito sulla propria pelle l’incertezza di un futuro, noi o diciamo meglio i giovani d’oggi non hanno questa tremenda paura!

Loro sono vissuti nel segno della pace, del rispetto, dei valori cristiani, noi invece?

Ecco la risposta, loro erano veri Uomini, veri Italiani, non vogliono essere dimenticati proprio per scongiurare altre guerre, loro vogliono che i giovani sappiano le loro storie per continuare a portare la pace che loro credevano perduta per sempre.

Caro zio Luigi, anche se oggi sono commosso nel pensare che non sei più tra noi, che un altro pezzo glorioso della storia d'Italia ci lascia, sono convinto che nulla è perduto!

La tua esistenza, la tua testimonianza e quella degli altri che ci hanno preceduto non è finita ma continuerà a vivere dentro di noi, sarai per sempre nei nostri cuori.

Con infinita gratitudine, ti promettiamo che l’ANCR e che hai sempre sostenuto, continuerà a vivere, trasmetterà ai tanti giovani che si sono avvicinati e che si avvicineranno, i valori in cui hai creduto insieme ai tuoi fratelli come lealtà, pace, rettitudine, umiltà, fratellanza, libertà, rispetto del convivere civile, giustizia sociale, onore ai caduti, amor patrio, attaccamento alla Bandiera, alla Patria, alla Costituzione.

Un Paese senza Memoria è un Paese senza futuro.

GRAZIE.

RINGRAZIAMENTI

Il Generale di brigata Giuseppe Faraglia Comandante della Caserma “O.Salomone” di Capua

Il Sindaco di Ruviano Roberto Cusano rappresentato dal vice Antonio Cusano

Il delegato della ANCR di Ruviano Consigliere comunale Pasquale De Filippo

Il Colonnello Di Meo Pasquale

Il Presidente Provinciale dell’ANMIG Cavaliere Ufficiale Salvatore Borriello

Il Presidente Provinciale ANCR prof. Salvatore Megna

Il Presidente Sezione ANMIG di Sessa Aurunca Marcello Di Stasio e la Sezionr ANCR Carlo D’Onofrio

Il Presidente Sezione Casapulla Cavaliere Apollo Luigi

IL Presidente Sezione di Curti ANMIG Salvatore Serino, nonché Segretario provinciale ANCR.

Il Presidente ANCR di Gioia Sannitica Ugo Romano

Il delegato di Squille Cav. Tommasino Cerreto

Salvatore Russo ANCR Pignataro Maggiore

I Presidenti delle 18 Sezioni provinciali ANCR che hanno mandato un messaggio di cordoglio.

Durante la celebrazione il trombettista Leonardo di Lillo, ha accompagnato la liturgia di consacrazione con la tromba, ha suonato il silenzio d’ordinanza e accompagnato la preghiera per la Patria e del Combattente e Reduce

tanta commozione negli occhi di tutti presenti

Il corteo ha accompagnato il feretro per le strade del paese,fino alla piazzo dove, per richiesta dei familiari, è stato suonato di nuovo il Silenzio militare.