CAIAZZO
La cittadina di Caiazzo è sita a 200 metri sul livello del mare, su di una collinetta in lieve pendio verso sud, ai piedi del Monte Grande, una delle punte della catena dei Monti Trebulani. Dista da Caserta, capoluogo di provincia, 18 km.
Sarà perché il clima è mite e l’aria collinare non ancora inquinata che ha consentito agli ultimi Reduci, ultra novantenni, di rimanere ancora con noi e incontrarsi con il “Gruppo Redazione” della Federazione Provinciale A.N.C.R., raccontando le loro Testimonianze.
Il giorno 6 giugno 2017, presso l’abitazione del Reduce Errico Fazzone, si sono svolti i festeggiamenti per il suo 96° compleanno.
Erano presenti: Il Sindaco di Squille Dr. Tommaso Sgueglia, il Presidente della Federazione ANCR di Caserta Prof. Salvatore Megna ed il Segretario Salvatore Serino, il delegato di Squille Cav. Tommasino Cerreto e il Presidente della Sezione di Caiazzo Enrico D’Agostino, il quale, con tanta passione e facendo coincidere le tante cerimonie, riesce a tenere allegri e uniti gli ultimi Reduci di Caiazzo, regalando loro momenti di gioia.
Dopo aver omaggiato il Reduce Errico Fazzone il “Gruppo Redazione” ha approfittato del buon umore degli ultra novantenni ed ha cercato di intervistali.
Testimomianza di
Errico Fazzone, nato a Caiazzo il 6 giugno del 1921.
Avevo venti anni quando sono partito per il Servizio di Leva ed avevo il compito di telegrafista.
Il 26 maggio del 1942 partimmo con l’aereo da Lecce, ricordo che erano sedici aerei, e ci portarono a Bengasi. Rimanemmo una notte a riposo senza dormire, poiché il nostro ufficiale ci disse: Ragazzi non dormite perché qui ci sono serpenti velenosi.
Il giorno successivo ci portarono a Susa mare in Tunisia, io avevo il compito di fornire collegamenti telegrafici.
In seguito ricordo che con trecento carri armati e aerei, alleati con Inglesi e Americani, raggiungemmo Almahdiyah, forse era il 6 aprile del 1943.
Ricordo che ci furono tre giorni di bombardamenti in cui morirono seicento soldati, poi ripiegammo per Al ‘Alamein con il treno, tutta la notte viaggiammo, passando per Taraàbulus riuscendo a cavarcela dai bombardamenti.
Il 29 aprile del 1946 imbarcandomi sulla nave Inglese “Impero Edison” arrivai ad Afragola (Napoli) e, successivamente con mezzi di fortuna, raggiunsi la mia abitazione a Caiazzo.