Pubblichiamo l’elenco e le foto dei combattenti che, nell’ultimo conflitto mondiale, furono catturati dai tedeschi e deportati in Germania, dove parecchi, svolsero lavoro coatto. Negli anni duemila la Germania si pentì per come li aveva trattati e avrebbe dovuto mandargli il famoso indennizzo. Molti rimasero in attesa, ma ahimè non arrivò mai. Così la Repubblica Italiana, con l’articolo 1271 della Finanziaria del 2007, riconobbe a titolo di risarcimento, soprattutto morale, il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti e autorizzò la concessione di una medaglia d’onore agli stessi. Sulla medaglia di bronzo è inciso il nominativo del deportato circoscritto da un filo spinato. All’epoca l’attuale segretario Federale, che era segretario di Sezione, dopo aver fatto richiesta per il suo papà, aiutò molti di loro alla compilazione dei moduli per ottenere la medaglia e, ancora oggi con molto piacere, collabora con i familiari alla compilazione della richiesta, scaricando i moduli dal sito internet. E’ una grande soddisfazione rendersi utile per quanti hanno combattuto per la Patria. Molti di loro non sono più con noi ad eccezione di Caraccio Giovanni. Qualcuno ritornò mutilato come il combattente Maiale Salvatore, qualche altro non è mai tornato a casa come Michele Russo Carabiniere, deceduto presso l’ospedale di Nurnberg – Langwasser – sepolto nel Cimitero Militare Italiano d’Onore – Posizione tombale: Riquadro C – Fila 2 – Tomba 24. Fonti: 1A, 1B, 2B e De Angelis Antonio disperso in seguito all'affondamento del piroscafo ‟Sinfra” nelle acque di Creta il 18 ottobre del 1943. Furono anche deportati tre fratelli insieme in Germania, dello stesso paese, ed erano: Tuosto Marcello, Antonio e Albino. Sul braccio sinistro di Marcello era ancora evidente il tatuaggio del numero di campo, poiché era un civile. Inoltre in allegato la lettera di un deportato.

