Il Prefetto ricorda alcuni cittadini della Provincia di Caserta che, dopo l’8 settembre del 1943, furono catturati dai tedeschi e deportati in Germania nei campi di concentramento e consegna le Medaglie D’Onore ai loro familiari.
Michele Russo Carabiniere, nato a Curti (CE) il 19-05-1922.
Soldato - matricola 13117 - deceduto presso l’ospedale di Nurnberg – Langwasser (Quartiere di Norimberga) il 31 gennaio 1945 – causa della morte: Tubercolosi – sepolto nel Cimitero di Norimberga (Nurnberg Sudfriedhof – lato prigionieri di guerra) – Riesumato e traslato a Francoforte sul Meno (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’Onore – Posizione Tombale: Riquadro C – Fila 2 – Tomba 24. Fonti: 1A, 1B, 2B.
Antonio Ventriglia, fu Alessandro, nato a Curti il 29-09-1924.
Testimonianza
Durante il servizio militare con sede ad Alessandria al 37° reggimento fanteria, venivo catturato dai Tedeschi e, dopo l’Armistizio, fui deportato in Germania presso Haffberg, campo di prigionia n.18/a n. matricola 30185. Rimasi in Germania dal 14-09-1943 al 10-05-1945 come prigioniero di guerra, lavorando in un pirotecnico. Durante questo periodo venivamo ricompensati con 1 marco al giorno da campo e tre sigarette. Fui rimpatriato nell’aprile del 1945
D’Ambrosio Girolamo , nato a Pignataro M. il 09-10-1921, De Rosa Francesco, nato a Pignataro M. il 25-08-1914. Ritirano le Medaglie D’Onore i figli D’Ambrosio Pietro e De Rosa Nicola.
Dell’Aquila Giuseppe, nato a S.Barbara Caserta il 18-03-1915.Ritira la Medaglia D’Onore il figlio Dell’Aquila Gennaro.
Lorenzo D’Angelo, nato a Francolise il 10-05-1923, residente a Sparanise.
Testimonianza.
“Sono nato a Francolise il 10 maggio del 1923. Allo scoppio del conflitto, io non venni richiamato perché all’epoca avevo solo 17 anni. Pensate che io ero il primo di 9 figli. Nonostante ciò conobbi la guerra, con la fame, la miseria ed i bombardamenti; ma il vero terrore iniziò quando, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, i tedeschi iniziarono le proprie violenze e soprusi nelle nostre zone. In uno di questi rastrellamenti, venni catturato e fatto salire su un camion. Venni imprigionato prima nel campo di Teano, dove rimasi per poco tempo; infatti un giorno mi fecero salire su un treno che mi portò nel campo di concentramento di Dachau (Germania), dove venni impiegato come operaio, lavorando 10 ore al giorno, presso una fabbrica di aerei Messersmith. La fame in quel periodo si fece sentire parecchio, ma oltre a ciò dovevamo convivere anche con la paura dei bombardamenti, tant’è vero che un giorno una bomba cadde nel nostro reparto e per fortuna non scoppiò. Venni liberato dagli anglo-americani nel maggio del 1945 e sono tornato a casa”.
Il Signor Lorenzo d’Angelo, tornato a casa dal campo di concentramento, ha svolto la professione di carpentiere fino a 55 anni, quando cioè è andato in pensione. Ha avuto 8 figli, 5 femmine e 3 maschi. E’ stata interessante la testimonianza di Lorenzo d’Angelo, oltre che per la sua specificità, anche perché nel corso della “chiacchierata” abbiamo scoperto che il d’Angelo, in Germania, era operaio nella stessa fabbrica del padre del collega del Gruppo Redazione Salvatore Serino. E’ unico e toccante notare come alla fine tutte le testimonianze che raccogliamo possano essere connesse tra di loro rendendo comuni le sensazioni più intime e private di questi uomini.
Ritira la Medaglia D’Onore la figlia D’Angelo Antonietta.



