Giovedì 14 settembre a Monserrato, nella Casa della Cultura di via G. Cesare, 37, alle ore 19,00, come ANCR e ANPI. in collaborazione con la Pro Loco e la Mediateca di Monserrato, presenteremo il libro di Anna Paola Moretti "Considerate che avevo 15 anni- Diario della deportazione di Magda Minciotti” (Edizioni Affinità Elettive, pp. 314, euro 18 – collana di ricerche storiche dell’Istituto Storia Marche). Il libro riporta alla luce dopo settant’anni, grazie alla ricerca storica dell’autrice, il diario della giovane partigiana di Chiaravalle Magda Minciotti, deportata per lavoro coatto nei lager della Siemens di Norimberga e di Bayreuth.In allegato trovate la locandina dell'evento con lo stemma dell'ANCR in prima fila.
Magda Minciotti era la sorella minore di Giacinto Minciotti, mazziniano e azionista, Comandante del Gap- “Distaccamento Minciotti” di Chiaravalle, rinominato, dopo il 23 giugno 1944, GAP "Nello Congiu", il quale operò nell'anconetano e, in particolare, tra Monte San Vito e Chiaravalle. Di questo GAP facevano parte anche tre Partigiani monserratini: Nello Congiu (ucciso in conflitto a fuoco con una colonna tedesca il 22 giugno 1944), Totore Nonnoi e Piero Spiga. Dalle testimonianze raccolte dall’autrice risulta che Magda Minciotti, appena 14enne, assistette Nello Congiu ferito a morte. A seguito dell’azione, le truppe tedesche, mentre si stavano ormai ritirando dalle Marche, operarono dei pesanti rastrellamenti nella zona dello scontro e ai primi di luglio Magda e suo fratello Giorgio, di poco più grande, furono deportati (la madre invece fu rilasciata quasi subito), per il "lavoro coatto" in Germania. Il diario è stato pubblicato, per volontà del figlio, dopo la morte di Magda avvenuta nel 1990. Il libro di Anna Paola Moretti, storica dell’Istituto per la Storia Contemporanea della Provincia Pesaro-Urbino, affronta altresì, con particolare attenzione, la deportazione che colpì migliaia di donne europee e italiane ed il loro rientro in famiglia, argomento mai esaurientemente studiato e spesso tenuto sotto silenzio e che da oggi non può più essere ignorato o rimosso. Inoltre, dalle documentate ricerche d'archivio, dal libro emerge che nel GAP “Nello Congiu” operavano anche altri partigiani sardi (Efisio Ariu, braccio destro di Giacinto Minciotti, un certo Pinna, ecc.).
Insomma, altri tasselli che si aggiungono alla nostra storia “locale” che diventa sempre meno “locale”…