Notiziario: Europei paralimpici Berlino. Oro per Campoccio, in arte Joe Black

Europei paralimpici Berlino. Oro per Campoccio, in arte Joe Black

Agli europei paralimpici di atletica leggera, che si stanno svolgendo a Berlino, sul podio è salito  un grandioso Giuseppe Campoccio, in arte Joe Black, nel lancio del peso categoria F33. Originario di un paese vicino Bolzano, vive da anni a  Cassino. Era uno dei favoriti alla vigilia, avendo ottenuto il bronzo iridato l’anno scorso ai Mondiali dì Londra e occupando quest’anno il primo posto del ranking mondiale. Nell’atto conclusivo odierno, Campoccio si è aggiudicato l’oro continentale con la misura di 11.17 a precedere il croato Deni Cerni (10.10) e il polacco Michal Glab (9.57).

A congratularsi con l’atleta, attraverso un tweet, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Dedicata a tutti i GA nel ricordo commosso del Maggiore Paolo Caccia Dominioni ...ma sopratutto oggi al Colonnello Giuseppe Campoccio portabandiera del nostro Tricolore nel mondo dello sport parolimpico .
Grazie Signor Colonnello : ci faccia onore!

Guastatore, questo nome
sa di neve e sa di sabbia,
sa di sangue e sa di rabbia,
sa di mare e d’uragani.
Guastatore, sa di gabbia
fatta tutta con le spine
questo nome, sa di mine
sfracellate tra le mani.
Guastatore tutto ardore,
canta dunque il tuo valore!
Guastatore, il distintivo
porta in cima, tutta bella,
quella gaia sentinella
ch’è la fiamma sulla bomba.
Guastatore, la tua stella
ti protegga, e balza avanti,
nervi e muscoli scattanti
mentre intorno tutto romba.
Guastatore tutto cuore,
chi ti donerà l’amore?
Eran sette con tre tubi
e sei canne di moschetto,
riparati dal muretto
in attesa di scattare.
Sei cannacce di moschetto
più un beccuccio di pistola,
trenta bombe e la tagliola
pel groviglio da squarciare.
Eran sette d’una squadra
a sfidar la morte ladra.
Eran sette, e parte il primo
col compagno per sfondare;
ma ci restan nel piazzare
quel tubaccio di tritolo.
E gli aerei giù a picchiare.
Parton gli altri e la mitraglia
li dilania; ma si scaglia
quel che resta e fa da solo.
Fa da solo e grida “avanti!
per il varco tutti quanti!”
Guastator miracolato,
celebriamo il matrimonio
con la figlia del demonio:
cosa aspetti ad agghindarti?
Porta insieme il testimonio.
Orsù dunque andiamo a nozze,
sono pronte le carrozze:
cerca dunque di sbrigarti.
Guastator senza morosa
che ne dici della sposa?
Ma per tutti i satanassi
questa moglie non mi frega!
questa sposa l’è una strega
che mi vuole accalappiare!
Manco tutta la congrega
delle arpie camuffate,
delle streghe indemoniate
mi potrà turlupinare!
Guastatore, fatti forte,
che hai gabbato anche la morte!
Senti un poco, senti un poco
guastator senza paura,
gliela diamo un po’ la stura
alla voglia di cantare?
Non mi far la faccia scura
guastatore canterino:
bevi un goccio di buon vino:
ci vogliamo sollazzare.
Siamo tutti d’una razza
che nel fuoco si sollazza.
Su nel cielo non c’è luna,
il deserto è tutto nero.
steppe e monti sotto zero:
pare morto tutto il mondo.
Forse è un grande cimitero.
Spenta è tutta l’allegria.
Guastatore, spazza via
l’aria buia e sii giocondo!
Siamo tutti d’una cricca
che alla morte ride e ammicca.
Spara dunque i mortaretti!
a ramengo tutti quanti
rompon l’anima ai cantanti
e le scatole a chi danza!
Guarda ben di farti avanti
bella donna sgangherata:
ho la carica innescata:
tieni bene la distanza!
Forza cariche innescate!
fate fiamme, illuminate!
Siate allegri, su ballate
tutt’intorno, sù bevete,
su toglietevi la sete
che vi ha sempre tormentato!
Guastatori, travolgete
con furore ogni pensiero
che non sia quello sincero
che alla Patria vi ha donato.
Guastatori, il vostro amore,
non c’è scampo è il tricolore!
BALLATA DEL GUASTATORE (V. Lucati)