Edmondo Buccarelli,caduto con fierezza sul campo dell’onore
Quando, per volere di Mussolini, venne presa la decisione di “spezzare le reni alla Grecia”, i comandi italiani sottovalutarono notevolmente le capacità e le forze militari che si sarebbero trovati di fronte. Spesso inascoltati, i rapporti informativi del SIM, il Servizio Informazioni Militare italiano durante il conflitto, offrivano già diverse settimane prima dell’inizio dell’offensiva, una chiara situazione delle forze greche. E proprio perché queste informative furono spesso ignorate, si delineò ben presto una situazione critica. Scrive il Giornalista Giorgio Pillon: “Credevamo di avere contro di noi trentamila Greci, invece ne avevamo trovati ottantamila. Anche Mussolini parve cercare nel SIM il capro espiatorio. Era il 15 novembre 1940”. Il giorno prima, alcuni reparti appartenenti al 3° Reggimento Fanteria avevano quasi rischiato l’annientamento sulle pendici del Monte Bodorosh, attaccati da soverchianti forze nemiche. Tra coloro che si distinsero nei combattimenti, vi era anche un giovane ufficiale, il Sottotenente Edmondo Buccarelli.
Proveniente dell’Arma dei Carabinieri, nella quale si era arruolato volontario nel 1933 all’età di diciannove anni, decise di lasciare il servizio effettivo nella Benemerita per entrare all’Accademia Militare di Modena quale Allievo Ufficiale. Durante il corso, si mise subito in luce per le sue eccellenti doti e capacità, uscendone nel 1939 con il grado di Sottotenente. Il giovane Edmondo, terminati ulteriori studi di specializzazione, poco prima dello scoppio del conflitto verrà destinato al 3° Reggimento Fanteria, quale ufficiale della Compagnia Mortai da 81 mm. E’ con questo incarico che, all’indomani del 10 giugno 1940, parte, dopo la mobilitazione del suo reparto, per l’Albania. E quando la decisione di aprire le ostilità sul fronte greco, per la conduzione di quella guerra parallela e autonoma tanto propagandata dal Regime, venne presa, anche Edmondo Buccarelli varcò il confine. Era il 28 ottobre 1940, anniversario della Marcia su Roma. E come l’intelligence italiana si aspettava, l’avanzata fu più lenta del previsto. Spesso, le forze italiane dovettero passare sulla difensiva, rischiando più volte di essere ricacciate sulle posizioni di partenza.
I Greci, più volte, presero anche l’iniziativa, come avvenne nei primi giorni di novembre 1940. Il giorno 14, con i reparti del 3° Reggimento Fanteria schierati sulla Quota Kazanit del Monte Bodorosh, l’attacco fu quasi improvviso ed inaspettato. Tenevano le posizioni anche gli Alpini del Battaglione Morbegno, del 5° Reggimento. I mortai comandati dal Sottotenente Buccarelli aprirono immediatamente il fuoco, appoggiati dalle mitragliatrici e da violente scariche di fucileria. L’attacco nemico, però, divenne quasi insostenibile. Fu allora presa la decisione di tentare una sortita, all’arma bianca, per travolgere le forze avanzanti e ricacciarle indietro. Anche Edmondo vi prese parte, anticipando nella carica i suoi uomini, correndo a perdifiato contro il nemico, fino a quando, colpito in pieno petto, si accasciò al suolo. Trasportato all’ospedale da campo italiano, spirò poco dopo. Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria: “Ufficiale di provata capacità e di elevato spirito patriottico e militare, Comandante di un Plotone mortai da 81 in rinforzo ad un Battaglione attaccato da soverchianti forze avversarie, dirigeva il tiro delle sue armi con audacia e perizia particolari, causando ingenti perdite al nemico incalzante. Esaurite le munizioni di cui disponeva, valorosamente si portava sulla linea dei fucilieri, e, brandendo un fucile, con sprezzo del pericolo, incitava i Fanti con le parole e l’esempio alla resistenza, finché, colpito al petto da una pallottola avversaria, rimaneva mortalmente ferito. Ad un superiore che subito accorso al suo fianco cercava di porgergli conforto, esclamava con virile fermezza: Non sono persona che ha bisogno di conforto, so di morire e sono lieto di avere eseguito gli ordini del mio colonnello. Viva l’Italia!. Fulgido esempio di fermezza d’animo, coraggio, spirito di sacrificio ed attaccamento al dovere. Monte Bodorosh – Quota Kazanit, Fronte Greco, 14 novembre 1940″.