Meoni si arruolò come volontario nell'esercito di liberazione italiano prendendo parte al Gruppo di combattimento Cremona che operava in Romagna, a fianco dell'VIII Armata Britannica. Vennero in seguito il trasferimento a Roma per partecipare alla Commissione di direzione nazionale del Pci, il rientro a Siena, le drammatiche giornate del '48, i processi che la Resistenza senese dovette subire, la difficile scelta di non accettare la candidatura a sindaco.
Cordoglio per la scomparsa di uno degli ultimi protagonisti della lotta di Liberazione in Toscana, ma anche gratitudine per ciò che ha saputo trasmettere nel suo impegno di memoria e di educazione delle nuove generazioni. È con questi sentimenti che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e la vicepresidente Monica Barni vogliono ricordare Vittorio Meoni. "Con lui se ne va una delle ultime voci di quella Toscana che ha saputo combattere il nazifascismo ma anche proporre un'idea di Italia diversa, capace di riunire le grandi culture politiche nel riconoscimento dei valori comuni della democrazia – sottolinea il presidente Rossi – La tristezza di questa scomparsa non può che stimolarci a rafforzare il nostro impegno per salvaguardare e trasmettere la memoria di ciò che è stato". "Uno spirito libero, che non si è mai risparmiato nell'impegno nell'Istituto Storico della Resistenza o negli incontri nelle scuole con gli studenti – sottolinea la vicepresidente Barni, che nel governo regionale si occupa anche delle iniziative legate alla memoria – Sia come studioso che come educatore ha insegnato a tanti a ragionare con la propria testa e a coltivare i valori della libertà e dell'intelligenza. Ci mancherà, ma nel nostro impegno sul terreno della memoria e dell'educazione sapremo portare avanti la sua lezione".