Laureatasi a pieni voti nel dicembre 1911 presso l’Università di Roma, s’iscrisse all’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno nel 1912 (poi di Chieti nel 1924). Il 24/07/1915 si arruolò a Roma nel personale direttivo della Croce Rossa con la matricola n. 28.
Morì il 15/03/1974, ricordata con necrologi sui giornali di tutto il mondo.
Sulla dottoressa Corvini esiste abbondante documentazione, sia pubblicata su riviste scientifiche e giornali dell’epoca, sia raccolta dal Sig. Sandro Bocchino.
Un interessante articolo intitolato “Una signorina di Chieti Ufficiale medico al fronte”[1] racconta dell’impegno negli ospedali di Roma, quindi, a seguito della morte del fratello, il maestro Luigi Corvini, chiese e ottenne di essere trasferita al fronte:
“Una signorina di Chieti ufficiale medico al fronte.
E’ stato accolto con vivo compiacimento un ordine della Direzione di Sanità presso il IX Corpo d’Armata che dice: “La dottoressa Corvini Filomena, sottotenente medico, partirà il 1° Novembre per la zona di guerra per presentarsi il 4 detto all’ufficio personale sanitario dell’Intendenza Generale (dispaccio ministeriale)”. La dottoressa Corvini è nativa di Chieti ed al suo alto ingegno ed alla sua vasta cultura, accoppia tutto lo slancio della giovane anima femminile; era negli ospedali di Roma ed ora – prima in Italia – entusiasta è andata a portare i soccorsi della scienza ai fratelli che combattono per la Patria e per la quale – lo scorso anno – si immolò l’adorato fratello di lei, il maestro Luigi Corvini”
Addirittura, questa sua decisione, trova una breve citazione su un giornale pubblicato a Trieste “Il lavoratore: giornale dei Socialisti italiani in Austria”, nell’edizione serale del 21 novembre 1916 che riporta la notizia ricevuta da Vienna:
“Vienna, 20. A quanto riportano ‹‹Times››, la signora Filomena Corvini, la prima medichessa italiana, fu assegnata al IX corpo d’armata per servizio al fronte”.
Dal 25 maggio al 24 giugno 1917, la dottoressa Corvini prestò servizio l’ospedaletto da campo da 50 letti n.35, mobilitato dalla 4a Compagnia di sanità di Genova e installato a Drezneca[2] fin dal luglio 1915.
In quella circostanza guadagnò una Medaglia di Bronzo al Valore Militare:
“CORVINI FILOMENA, dottoressa, ospedaletto someggiato n. 35, assimilata al grado di tenente medico. Con elevato spirito di patriottismo ed ammirevole senso di altruismo e di abnegazione, partecipò volontariamente alla guerra quale dottoressa assimilata al grado di tenente medico. In tale qualità oltre che dimostrare capacità tecnica, spiccate attitudini professionali ed elevate qualità di carattere, diede costante prova di sprezzo del pericolo e di valore. Si distinse specialmente nel dirigere, con serena calma e coraggio, lo sgombero di un ospedaletto da campo sotto l’infuriare del fuoco nemico, e continuando un’operazione chirurgica, mentre scoppiava una granata che fece nuovi feriti nella sala di medicazione.” Drezenca, 25 maggio-24 giugno 1917”.

Il medagliere di Filomena Corvini
Da sx:
1. Medaglia di Bronzo al valor Militare meritata a Drezenca;
2. Croce al Merito di Guerra;
3. Medaglia dei Volontari della guerra 1915-1918;
4. Medaglia commemorativa della Prima Guerra Mondiale con le fascette degli anni 1915-1916-1917-1918
5. Croce di Ghiaccio per la Campagna di Russia;
6. Medaglia commemorativa della Marcia su Roma;
7. Medaglia Interalleata della Vittoria (Prima Guerra Mondiale);
8. Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto;
9. Medaglia di bronzo ai Benemeriti della Salute Pubblica.
Nel dopoguerra, Filomena Corvini scrisse di suo pugno sulla rivista “Riforma medica” un articolo dal titolo “L’opera delle dottoresse al fronte” dove narra in prima persona la sua attività ma anche il benefico effetto di una figura femminile tra i feriti ed i malati. Eccone un breve stralcio:
“La dottoressa Filomena Corvini, che in qualità di tenente medico è stata al fronte dove ha prestato servizio in prima linea nel Trentino in una ambulanza chirurgica sul Monte Nero e in un ospedale someggiato, ha dato alcune interessanti notizie sul servizio sanitario femminile. Il numero delle dottoresse che prestano servizio al fronte in qualità di ufficiali è assai limitato. Esse prestano servizio da sottotenenti medici se hanno conseguito la laurea da meno di 5 anni, da tenenti se l’hanno conseguita da oltre cinque anni, da capitano se sono laureate da oltre 15 anni”.