Sergente paracadutista, 186° rgt. fanteria "Folgore". Medaglia d'oro al Valor militare
Nel corso di un'accanita e sanguinosa battaglia, destinato con la sua squadra alla difesa di un'importante posizione, per quanto duramente attaccato, resisteva tenacemente con successo per oltre 24 ore. Accortosi che l'avversario con ingenti forze corazzate e con truppe di assalto stava circondando e sopraffacendo un centro di fuoco al suo fianco, di iniziativa, portava un gruppo di uomini a soccorso dei compagni pericolanti e con grande ardimento, all'arma bianca ed a colpi di bottiglie anticarro, riusciva a rompere il cerchio degli attaccanti e, benché ferito, ad entrare nella posizione. Quivi, trovato morto l'ufficiale comandante, riuniva i pochi difensori superstiti e li portava al contrassalto ricacciando l'avversario. Nuovamente ferito rimaneva al suo posto. In un nuovo improvviso ritorno offensivo dell'avversario rifiutava di arrendersi e, gridando ai suoi uomini: "La Folgore muore, ma non si arrende", li portava ancora una volta all'assalto, ma colpito gravemente cadeva sulla posizione tanto tenacemente difesa. Eroica figura di comandante animatore e trascinatore di uomini."
Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942.
Pistillo, già decorato di medaglia d'argento, sopravviverà alla battaglia continuando poi la propria carriera militare in seno alla Folgore.
Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942.
Pistillo, già decorato di medaglia d'argento, sopravviverà alla battaglia continuando poi la propria carriera militare in seno alla Folgore.