Notiziario: CAPITANO CURZIO MALAPARTE

CAPITANO CURZIO MALAPARTE

Capitano Curzio Malaparte. Giornalista, scrittore e poeta nonché inviato di guerra prese parte alla prima guerra mondiale nella legione garibaldina delle Argonne (quando l'italia era ancora neutrale) poi combatté, come semplice soldato, sul fronte italiano e come ufficiale di nuovo in Francia, dove fu decorato al valore. Da allora, il suo intenso vitalismo e uno spirito dannunziano d'avventura lo sospinsero di esperienza in esperienza, dal giovanile repubblicanesimo al fascismo, dalla fronda antifascista (che gli procurò, nel 1933, la condanna, peraltro blanda, al confino) al filocomunismo e, in extremis, alla conversione al cattolicesimo. Con l'ingresso dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, Malaparte fu mobilitato col grado di capitano e assegnato al 5º Reggimento alpini. Inviato sul fronte greco nel settembre 1940, nel 1941 iniziò a lavorare come corrispondente per il Corriere della Sera. Alla fine di marzo 1941 si recò in Jugoslavia e dopo la vittoria dell'Asse, si trasferì in Croazia, dove assistette «alla creazione e all'organizzazione del nuovo Stato di Croazia». Ai primi di giugno ricevette l'ordine di raggiungere la frontiera romeno-sovietica nell'eventualità di un conflitto con l'URSS. Dall'inizio della campagna seguì l'avanzata in Bessarabia e in Ucraina con una divisione dell'11ª Armata tedesca. Per aver descritto realisticamente la campagna in URSS, venne rimandato brevemente al confino a Lipari, ma poi subito rilasciato. Ripartì da Roma il 7 gennaio 1942 per il fronte orientale, ma per i suoi giudizi critici al nazismo fu allontanato poi dal fronte orientale e si stabilì in Finlandia. Il 25 luglio 1943 lo raggiunse la notizia della caduta di Mussolini. Tornato in patria, si stabilì nella sua villa a Capri e mentre l'Italia combatteva ancora a fianco dei tedeschi auspicò la rivolta contro di essi, e quindi venne brevemente arrestato a Roma. Dopo l'8 settembre 1943, si schierò, con il governo Badoglio, rifiutando, come ufficiale del Regio Esercito, l'adesione alla Repubblica Sociale Italiana. Venne momentaneamente arrestato dal controspionaggio alleato, ma poi accertata la situazione iniziò a collaborare con loro. Nel 1944 Malaparte rientrò anche nell'esercito italiano del Regno del Sud, come ufficiale di collegamento con il comando alleato del Corpo Italiano di Liberazione. Fu infine testimone di quanto successe a Piazzale Loreto dopo la cattura di Mussolini. Chiusa la carriera militare continuò quella di giornalista nel dopoguerra.