Notiziario: BRANDOLINO BRANDOLINI D'ADDA STORIA DI UN DEPUTATO EROE DELLA GRANDE GUERRA

BRANDOLINO BRANDOLINI D'ADDA STORIA DI UN DEPUTATO EROE DELLA GRANDE GUERRA

Leggendo questo libro - scritto con non comune amore da Rosaria De Biasio e Michele Fiaschi - riscopriamo, ancora una volta, che il culto dei morti figura, da sempre, fra i valori fondamentali di ogni civiltà.

Nei testi di “IMPAVIDUM FERIENT” emerge sicuramente dall’oblio la figura di un FANTE d’ITALIA, il conte, patrizio veneto Brandolino Brandolini d’Adda, deputato al Parlamento, che, arruolatosi volontario, immola la sua giovane vita, per la grandezza della nostra Patria, nel corso del primo conflitto mondiale.

A tal riguardo - ci sia permesso ricordare - che l’Associazione Nazionale del Fante ha per scopo l’amore e la fedeltà alla Patria; la glorificazione dei Combattenti caduti nell’adempimento del dovere perpetuandone la memoria; l’esaltazione delle glorie dell’Arma e il rafforzamento dei vincoli di fratellanza e di solidarietà che devono unire i Fanti di qualsiasi grado e condizione.

Di fronte all’immensa schiera di prodi, è doveroso chinare riverenti e grati il capo e sentire, in tutta la suggestione del loro esempio, l’appello di concordia e di pace che da essi sale verso di noi.

Questa è, nella sua essenza, la Fanteria Italiana, alla quale il nostro Brandolino apparteneva.

La maggior gloria di tale Arma è la semplicità, la sua semplicità è leggendaria, pur essendo la “Regina delle battaglie”, fucina di eroi, inespugnabile fortezza di coraggio e granitica fede.

Passano i nostri Soldati: vessilli al vento, fanfare, inni, emozioni… Ovunque profumo di Patria!

Si riaccende la fiamma dei ricordi: scintillanti scrigni di passioni e speranze per tutti coloro che portano in armi il sorriso della giovinezza, nel ricordo dei Caduti…

E il prossimo Venerdì 2 novembre i Caduti verranno particolarmente commemorati e suffragati.

A tal proposito è utile ricordare che il tempo della nostra vita corre sempre più veloce.

Quanti volti abbiamo incontrato, quanti sguardi, quante storie abbiamo udite, nell'angosciante - per molti - comune attesa della morte.

Quanti occhi abbiamo visto ripieni di luce, ma sovente anche di ombre, che si perdono tra esaltanti ricordi o nell'inconsapevole attesa di un altro domani, dove, anche riflettendoci, molti non trovano esaurienti risposte.

In questo mondo, poi, vorremmo calcolare la vita eterna con le stesse misure della vita terrena.

Non riusciamo, infatti, minimamente a immaginare il tipo di vita e il livello di felicità che figura nell’aldilà.

Nel Regno dei cieli - dove confidiamo, con l’aiuto di Dio, di arrivare e  dove ci accompagneranno solo le opere buone compiute e null’altro - infatti, non svaniranno i legami affettivi già vissuti, ma verranno immersi nel mare dell’infinita pienezza della vita divina: la profondità del Padre, l’immagine perfetta del Figlio, l’amore pieno dello Spirito Santo.

Quello che abbiamo ricercato e desiderato in questa vita terrena, troverà, quindi, una risposta senza misura.

La partita della vita, di conseguenza, dobbiamo giocarcela ora, guardando in alto, oltre il cielo, con spirito e cuore, pensando al Paradiso, dove il tempo non esiste, perché non né figura uno prima, né uno dopo, ma solo uno, sempre.

Abbiamo nostalgia e anelito di questo tempo felice, cioè di una stagione della vita che duri per sempre, nei cieli che non conoscono il tramonto, nella visione beatifica di Dio, dove il nostro fratello Brandolino - assieme agli altri Caduti - confidiamo che già si trovi.

 

Gr. Uff. Giorgio Aldrighetti
dell’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro papa
dell’Ordine Al Merito Melitense
del Sovrano Militare Ordine di Malta

( socio onorario e consulente storico-araldista , sezione A.N.C.R. Borbiago -VE -)