BERSAGLIERI IMOLESI DEL VI RGT EROI SUL FRONTE RUSSO

Riceviamo dal Cap. Bernabè e volentieri pubblichiamo: 

Mio padre Aurelio, nella vita civile dirigente bancario, fu richiamato come ufficiale di complemento a comandare la III Compagnia del VI RGT Bersaglieri di Bologna sul fronte russo. Il 13/8/1942 ( festa di San Cassiano patrono della sua Imola) sulle rive del Don fu ferito all'emitorace sinistro in zona precordiale da un proiettile di parabellum sparato da pochi metri. Restò per ore a perdere sangue nella terra di nessuno. Fu infine raggiunto dal bersagliere Quinto Ascione di Cervia. Questi, studente universitario e presidente dell'Azione Cattolica della sua città, gli disse " Signor capitano, la porto in salvo io", lo caricò sulle spalle e lo trasportò ("Io madido di sudore, il capitano madido di sangue") al posto di medicazione. Ascione sarebbe caduto in battaglia da eroe il 28/8/1942 meritando la Medaglia d'Oro al V.M. " alla memoria". Mio padre, a sua volta decorato di Medaglia d'Argento al V.M. e di Medaglia di Bronzo al V.M. " sul campo", dopo mesi in pericolo di vita negli ospedali militari infine si riprese  e tornò alla vita civile. A inizio anni  '90 fu promosso al grado di Tenente Colonnello del ruolo d'onore. Quando nel 1993 le spoglie di Ascione rientrarono in patria fu invitato dal Ministero della Difesa a presenziare alla cerimonia. Sebbene fosse già in precarie condizioni di salute ( sarebbe morto nel 1994) volle essere da me accompagnato a Cervia a testimoniare di persona la sua gratitudine. Qui, alla presenza del Picchetto d'Onore schierato sul Presentat Arm, posando la mano con affetto riconoscente sulla piccola urna pronunciò poche e toccanti parole fra l'intensa commozione dei presenti intervenuti numerosi in quella luminosa mattina di inizio marzo.

Mario Barnabé (I° capitano medico della riserva di cpl in congedo)

Nell’agosto del 1942, esattamente settanta anni or sono, alcuni bersaglieri di Imola si coprirono di gloria sul fronte russo, dopo avere trascorso uno dei più gelidi inverni che la popolazione locale ricordasse: le temperature raggiunsero i 40 gradi sotto zero. Al disgelo l’acqua raggiunse le ginocchia nelle buche e fu quasi impossibile muovere i mezzi meccanici. La rapida avanzata dei bersaglieri fece sì che fossero bombardati da aerei stukas  tedeschi che credevano quel territorio non ancora raggiunto. Il susseguirsi degli scontri a fuoco decimò i bersaglieri del sesto reggimento.
Nel settantesimo anniversario di quegli avvenimenti sembra doveroso ricordare le motivazioni delle decorazioni conferite nei combattimenti sull’ansa del Don.
Il 3 agosto, a Serafimowitch
Medaglia di bronzo “sul campo” al capitano Aurelio Barnabè comandante della terza compagnia
“Comandante di compagnia, in un momento difficile dell’azione, quando già il nemico stava per impossessarsi di una nostra importante posizione, si lanciava alla testa del suo reparto al grido di “Savoia” ricacciandolo ed infliggendogli gravi perdite. Malgrado le severe perdite subite, con i superstiti fronteggiava nuove preponderanti forze nemiche, tenute fino ad allora in rincalzo, permettendo così al battaglione di affermarsi sulle posizioni raggiunte. Durante il violento ed accanito combattimento, durato parecchie ore, sebbene esausto di forze, fu presente ovunque maggiore era il pericolo, entusiasmando con le parole e con l’esempio i dipendenti in una gara magnifica di slancio e di valore”.
Fronte russo Serafimowitch 3 agosto 1942
Medaglia d’argento “ sul campo” al bersagliere Alighiero Mirri bersagliere della terza compagnia del VI RGT
“Porta arma tiratore, durante un violento attacco a posizioni avversarie, incurante dell’intenso fuoco che provocava forti perdite alla propria squadra, si portava spontaneamente nei punti più avanzati per facilitare con il tiro della sua arma il compito dei compagni. Ferito gravemente non desisteva dall’azione, finché, stremato per la forte perdita di sangue, cadeva al suolo esausto.”
Fronte russo Serafimowitch 3 agosto 1942
Il 13 agosto a Bobrowskij
Medaglia di bronzo al bersagliere Ezio Raspadori
bersagliere della terza compagnia del VI RGT bersaglieri
“Durante un aspro combattimento contro preponderanti forze nemiche, si poneva alla testa dei superstiti della propria squadra e, trascinandoli in un violento corpo a corpo, riusciva a sventare un tentativo di aggiramento. Successivamente, raccolto il fucile mitragliatore di un compagno caduto, con precise raffiche, stroncava un contrassalto nemico”.
Bobrowskij-fronte russo 13 agosto 1942
Capitano Aurelio Barnabè, comandante la terza compagnia del VI RGT bersaglieri
Medaglia d’argento al Valor militare
“Comandante di compagnia, sosteneva bravamente gli urti ripetuti di preponderanti forze avversarie, impiegando i superstiti del suo reparto, già provati in duri combattimenti. Dopo essersi prodigato al limite di ogni possibilità, rimasto con pochissimi uomini e poche armi efficienti, ripiegava in posizione retrostante. Subito dopo partecipava al contrattacco con una compagnia di formazione per rioccupare le posizioni contese. Ferito gravemente, continuava arditamente nell’azione fino a che cadeva per il sangue copiosamente perduto”.
Bobrowskij-fronte russo 13 agosto 1942  
Lanzoni Guido bersagliere VI RGT, 262° Compagnia cannoni
Croce al Valor Militare
“Puntatore di un pezzo controcarro ,caduto il comandante di squadra, assumeva prontamente il comando dei superstiti e, con perizia e coraggio, li guidava nel prosieguo dell’azione”
Bobrowskij-fronte russo 2- 13 agosto 1942
Zardi Cesare- Caporale portaordini Compagnia mitraglieri VI RGT bersaglieri
Medaglia d’argento al Valor Militare “ sul campo”
“Portaordini di compagnia mitraglieri, durante un violento combattimento, si prodigava oltre ogni limite nell’assolvimento del suo compito. Verificatasi un’infiltrazione nemica si lanciava alla testa dei pochi superstiti al contrattacco e, con lancio di bombe a mano, costringeva l’avversario in fuga infliggendo forti perdite. Rimasto ferito non abbandonava il suo posto che a situazione ristabilita”.
Quota 224,4 Jagodnij ( fronte russo) 23 agosto 1942
Montuschi Giuseppe- Bersagliere VI RGT bersaglieri
Medaglia di bronzo al Valor Militare
“Tiratore di pezzo da 47/32, già distintosi in precedenti combattimenti, durante attacco ad una posizione nemica, ferito ad una mano, rifiutava di portarsi al posto di medicazione. Rimasto accerchiato con la propria squadra, difendeva accanitamente con gli altri suoi compagni la posizione e partecipava poi al contrassalto”.
Quota 208,4 di Jagodnij ( fronte russo) 24 agosto 1942
Inutile aggiungere che furono proprio i pochi superstiti di quelle tragiche vicende i più convinti e sinceri amanti della pace, nell’amaro ricordo delle privazioni, dei sacrifici passati e dei tanti amici caduti (dei 300 uomini della terza compagnia del sesto reggimento bersaglieri i superstiti furono meno di venti).
Queste vicende sono descritte in vari volumi e nel sito internet htpp ://digilander.it/fiammecremisi