Architetture della memoria un volume su Cima Grappa

Leggere un paesaggio, come fosse un libro, vedere ciò che abbiamo da sempre sotto gli occhi, con uno sguardo nuovo: è quello che si propone la nuova pubblicazione "Cima Grappa. Architetture della memoria" (ZeL edizioni), curata da Giovanna Frene che è stato presentato al pubblico  in sala consiliare a Crespano: parole ed immagini che raccontano le architetture della memoria, secondo il progetto sociale di chi le aveva pensate. Un viaggio che parte dall'insoddisfazione dell'attuale letteratura sui monumenti e le modalità in cui le architetture vengono proposte e fruite, dimenticando che essi sono la voce degli eventi che li hanno prodotti. «Un libro difficile, a partire dal linguaggio, ma siamo convinti che i monumenti vadano spiegati, anche quando sono "quotidiani" come Cima Grappa: ne è uscito un libro poetico e di forte impegno civile, perché non bisogna dimenticare la ragione per cui è stato realizzato» spiega Giovanna Frene, poetessa di Crespano, scoperta da Zanzotto di cui ha raccolto l'eredità. Nel leggere un monumento ci sono delle linee guida precise, l'equilibrio col paesaggio circostante, un messaggio che si vuole veicolare, significati simbolici dalla salita centrale con le sue braccia accoglienti all'ascesi al cielo che in origine imponeva un senso di marcia opposto a quello attuale, dai simboli che volevano ribaltare la retorica fascista, di cui oggi si è persa memoria alla sua "sostanza di cimitero" . Un lavoro di equipe "che ha mostrato come sia ancora possibile lavorare con persone con ideali condivisi" : Paola Sozzi, dottore di ricerca in semiontica, che ha curato i testi, Giuseppe Dall'Arche, fotografo di architetture, Lorenzo Capovilla, ex sindaco di Crespano del Grappa, oggi nel direttivo dell'Istresco di Treviso e Daniele Ceschin, che ha curato la prefazione. Alcune delle foto provengono dall'archivio Cipriani. --Maria Elena Tonin