ARCHEOGRANDEGUERRA: Il cimitero militare di San Pietro di Stra (VE)
Data dell’indagine: agosto-ottobre 2016
Enti incaricati: nessuno.
Responsabili del progetto: Dott. Donadel Alberto, Armando Saccoman (storico locale, ex dipendente comunale di Stra)
Obbiettivi del progetto:
1) individuazione delle sepolture;
2) individuazione del vecchio cimitero di guerra comunale;
3) studio dei monumenti presenti sul sito;
4) individuazione di eventuali resti materiali in situ.
Elementi individuati: presenza di un monumento-ossario al centro del cimitero vecchio, presenza dei resti di un muretto (altezza 60 cm) in blocchi di cemento a delimitazione di un precedente perimetro. Non sono presenti tombe singole di caduti di guerra ma reperito l’elenco degli inumati militari qui sepolti sicuramente a partire dal giugno 1918.
Note storiche: nel territorio comunale di Stra, in località Fossolovara (sinistra Brenta) e San Pietro (destra Brenta) erano presenti fin dall’ottobre 1917 – post-Caporetto – due ospedali militari da campo denominati con i numeri 037 (Villa Loredan-Rova) e 057 (Villa Nazionale Pisani); in entrambi, fino ai primi mesi del 1919, vennero ricoverati centinaia di soldati provenienti dal fronte del Piave e dalle retrovie.
Dalla documentazione d’archivio è noto che fino al giugno-luglio 1918 i deceduti venivano interrati nei cimiteri di San Pietro e Vigonovo all’insaputa delle rispettive amministrazioni comunali; solo dal luglio 1918 il Comune di Stra impose la redazione di un registro ed avviò trattative con privati, parrocchia e Amministrazione della Terza Armata affinché potesse essere creato un cimitero militare, indicando gli accorgimenti costruttivi a protezione delle tombe e per la cura delle anime dei defunti (c.d. “cappella espiatoria”)
Al termine della guerra erano stati registrati 159 caduti di cui 15 austro-ungarici (per consultare l’elenco si veda il link inumati-san-pietro)
Survey: la lettura della documentazione conservata presso l’Archivio comunale di Stra ha portato alla definizione dell’area cimiteriale militare, posta alle spalle dell’originario cimitero civile, pari a 626 m quadrati , originariamente delimitati da un muretto in cemento alto circa 50 cm.
Lo studio in loco ha confermato la presenza di detta area alle spalle del vecchio cimitero civile, rivelando peraltro che, entro la data di dismissione del sito e la sua conversione in cimitero civile (avvenuta verosimilmente tra il 1928 ed il 1930), il cimitero militare subì una prima modifica attraverso l’erezione di un muretto di contenimento in blocchi di cemento (40×20 cm ciascuno, ancora in parte presente) che comportò una prima espansione verso sud del sito; in tale espansione si collocarono 3-4 tombe tra cui una della famiglia Voltan.
Al centro di quello che doveva essere il cimitero nella sua seconda fase espansionistica si trova un monumento-ossario contenente, frammischiate tra loro, le ossa di parte dei cittadini di San Pietro di Stra caduti in guerra, della maggior parte dei soldati originariamente sepolti nel cimitero militare – ne furono traslati verso i Comuni d’origine sicuramente 7 – ed i 15 caduti austro-ungarici.
Monumento-ossario presente al centro del cimitero di San Pietro di Stra
Conclusioni:
Secondo quanto emerso dall’archivio di Stra, il cimitero militare non venne monumentalizzato né mantenuto dalla Terza Armata che, sembra, si disinteressò dell’opera lasciando ogni onere di spesa al Comune; la stessa “cappella espiatoria” non venne mai realizzata causa l’alto costo. I resti dei militari, dovendo il cimitero divenire civile e di competenza totalmente comunale, come da accordi precedentemente siglati, vennero riesumati e riuniti in un’unica tomba comune che però ricorda i nomi dei soli cittadini qui residenti, siano essi qui sepolti, siano invece sepolti altrove.