Andrea BAFILE 1° Tenente di Vascello
Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria
Guadagnata la sponda destra in gravissime condizioni, conscio della fine imminente, con mirabile forza d'animo e completa lucidità di mente, riferiva anzitutto quanto aveva osservato nella sua ricognizione, e dirigendo ai suoi infiammate parole, atteggiato il volto al lieve sorriso che gli era abituale, si diceva lieto che il suo sacrificio non sarebbe stato vano.
E passò sereno qual visse, fulgido esempio delle più elette virtù militari, coronando con gloriosa morte una vita intessuta di luminoso coraggio, di fredda, consapevole e fruttuosa audacia, del più puro eroismo.
Basso Piave, 12 marzo 1918
Nacque a Bagno (L'Aquila) il 7 ottobre 1878. Allievo dell'Accademia Navale di Livorno nel 1895, nel 1899 e nel grado di Guardiamarina imbarcò sulla corazzata Lepanto. Promosso Sottotenente di Vascello nel 1902 prese imbarco su varie navi della Squadra, applicandosi nello studio dei problemi del tiro navale ed ottenendo, per un pregevole studio sui congegni di mira, un pubblico encomio del Consiglio Superiore di Marina.
Promosso Tenente di Vascello imbarcò prima sull'ariete torpediniere Elba a quindi sulla nave da battaglia Vittorio Emanuele.
Nel settembre 1911 imbarcò sull'esploratore Quarto, in allestimento a Napoli, ed il 23 aprile 1913, durante un pericoloso incendio sviluppatosi nei depositi munizioni dell'esploratore, con fermezza d'animo a sprezzo del pericolo riuscì a raggiungere i congegni per l'allagamento e domare cosi l'incendio. In quell'occasione venne decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare. Da nave Quarto imbarcò su siluranti di superficie, prima con l'incarico di ufficiale in 2a sull'Audace a poi come comandante della torpediniera Ardea, a bordo della quale operò nel primo conflitto mondiale, fino al giugno 1917.
Nell'ottobre dello stesso anno partecipò, in veste di osservatore, all'operazione aerea su Cattaro, subendo una grave lesione all'occhio, che lo costrinse ad un lungo periodo di riposo e di cure mediche.
Passato alle dipendenze del Comando Marittimo di Venezia chiese, ed ottenne, il trasferimento presso la Brigata Marina operante sul Basso Piave, assumendo il comando del Battaglione "Monfalcone".
Il 12 marzo 1918, durante una ricognizione su terreno controllato dal nemico fu gravemente ferito e spirò a Venezia al rientro nelle linee italiane.
Altre decorazioni:
- Medaglia d'Argento al Valore Militare (Nave Quarto, 9 aprile 1914);
Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Cattaro, 1917).