Notiziario: ACCADDE OGGI: 20 OTTOBRE 1916

ACCADDE OGGI: 20 OTTOBRE 1916

LA NEVE BLOCCA LA BATTAGLIA SUL PASUBIO
Sfrigolano sempre più le frizioni diplomatiche tra Germania e Norvegia, accapigliatesi sulla condotta dei sottomarini. Berlino si discolpa e accusa Oslo di esagerare, di ingigantire il problema e assumere un’attitudine ostile, poco amichevole; gli scandinavi paragonano il proprio atteggiamento a quello svedese e pretendono di essere trattati con lo stesso riguardo. Per tutta risposta i giornali berlinesi definiscono “ingrati” i norvegesi: “Il loro benessere è merito nostro”. A questo punto Oslo si lamenta del linguaggio troppo acceso della stampa tedesca e la querelle prende abbrivio. Sul fronte occidentale gli Alleati riorganizzano le proprie linee dopo la fondamentale conquista di Sailly-Saillisel, limitandosi a respingere i contrattacchi delle armate del Kaiser. Le colline della Somme sono ormai nude, prive di qualsiasi vegetazione. “La morte è ovunque, nessuno potrebbe riconoscere e contare le vittime fatte a pezzi”. Time-out obbligato nella battaglia sul Pasubio: un’improvvisa bufera annienta ogni velleità offensiva di italiani e austro-ungarici, alle prese con circa 4.000 perdite a testa negli ultimi dieci giorni.  Roma continua però le manovre in territorio albanese, avanzando da Përmet verso il confine greco e raggiungendo Leskovik. Ora l’ala sinistra di Sarrail è più vicina. Ad Atene Re Costantino sembra essersi convinto a ritirare e ricollocare altrove parte delle truppe concentrate a Larissa, il braccio di ferro con l’Intesa è per il momento scongiurato. In Dobrugia gli eserciti di Mackensen attaccano i russo-rumeni lungo tutto il fronte, guadagnano terreno e il 20 ottobre occupano Tuzla. Notizie fresche arrivano dall’Africa e interessano soprattutto l’Italia: in Etiopia è scoppiata una guerra civile. I giornali non se ne preoccupano più di tanto: “La lotta è per ora impegnata nel cuore Paese, lontano dalle colonie europee”. In fondo eventi come questi sono descritti come “una normale consuetudinarie nella vita etiope”.
Davide Sartori