12 OTTOBRE 1916 - RESPINTA CONTROFFENSIVA AUSTRO-UNGARICA
Sul Carso si combatte giorno e notte. “I razzi luminosi ricadono con molle eleganza, indicando la linea nemica”. Il 12 ottobre il sole secca le uniformi lorde di sangue coagulato e fango. Dagli osservatori nelle retrovie sembra di guardare un formicaio operoso. Ma se da lontano si ha l’impressione di uno spettacolo strano, bizzarro e stupefacente, da vicino, per chi è protagonista, quello è un modo di vivere e morire. “Una scena tragica, il dramma della guerra, l’urto brutale di due eserciti al fronte, fra due popoli che si odiano”. Siamo all’apice dell’ottava battaglia dell’Isonzo: gli italiani respingono la controffensiva austro-ungarica, gli scontri più violenti si patiscono sulla collina 208 e a Novavilla. Fanteria in azione anche sulla Somme, con i britannici a pressare Bapaume. In Grecia gli Alleati hanno qualche altra richiesta: tra le altre cose saranno loro a controllare la polizia o a svolgerne le funzioni, mentre ai cittadini verrà proibito il porto d’armi. In America il dibattito sull’eventuale ripresa della guerra sottomarina è predominante. Il Governo per ora si limita a prendere nota degli eventi. Per Robert Lansing, Segretario di Stato, le ultime azioni tedesche non avrebbero infranto i patti internazionali; ilPresidente Wilson vorrebbe solo assicurarsi che non lo facciano neanche in futuro.
Davide Sartori
Davide Sartori