ACCADDE OGGI: 12 NOVEMBRE 1916

Le truppe italiane avanzano con lentezza I corsi d’acqua di tutto il nord-est veneto-friulano sono in piena
La pioggia è come il destino, quando viene bisogna pigliarsela”. E accettarla. Mi piace questa similitudine, rappresenta bene quel fatalismo spesso padrone al fronte. I corsi d’acqua di tutto il nord-est veneto-friulano sono in piena: o straripano, o lo hanno già fatto; tra austro-ungarici e italiani l’unico ad avanzare è l’acquitrino. I soldati sono zuppi come pulcini, “sotto un cielo fastidiosamente cupo, fra il turbinio tormentoso del nevischio”. Non va meglio a chi combatte senza tregua e costrutto in Galizia, né al confine macedone, dove il 12 novembre i serbi hanno occupato Iveni e Polog, aggiungendo un nuovo tassello al movimento accerchiante su Monastir. Sempre in bilico la situazione della Romania: la controffensiva in Dobrugia accusa un brusco stop arrivata a Cernavodă; mentre a Orșova e lungo le vallate dell’Olt e del Jiu i russo-rumeni faticano ad arginare gli austro-tedeschi. Sul fronte occidentale gli Alleati continuano a martellare le postazioni nemiche sull’Ancre e, dopo giorni tribolati, riescono a completare la conquista di Sailly-Saillisel. A vuoto l’attacco tedesco a sud della Somme.
Davide Sartori