STRAGI NAZIFASCISTE, TRA SILENZI DI STATO E DISCORSO SUL PRESENTE
andrea speranzoniTra il 29 settembre del 1944 e il 5 ottobre successivo i militari della famigerata Divisione Reichsführer, coadiuvati da fascisti italiani, assassinarono in un'operazione repressiva quasi 800 persone tra cui 216 bambini di età compresa tra i 14 giorni di vita e i 13 anni. Anni di indagini condotte dalla Procura militare di La Spezia, centinaia di verbali inediti su quei fatti e un processo penale conclusosi con dieci condanne all'ergastolo sono oggi un'importante pagina di storia e di giustizia per troppo tempo non raccontata. Tra segreti di Stato, occultamenti illegali e infedeltà di funzionari dello Stato repubblicano, la parola «giustizia» si è affermata in modo quasi inaspettato, ricordandoci che il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica forse non sono inconciliabili. Marzabotto non è allora solo il luogo del flagello e dell'orrore, ma uno spazio di riflessione sul nostro tempo e sul rapporto tra diritto alla verità e pericolo dell'oblio.
PREFAZIONE
I soggetti malvagi e i benefattori del prossimo rappresentano posizioni estreme e tendenzialmente minoritarie; in posizione intermedia infatti si colloca una variegata moltitudine di persone che, per i più vari motivi, assumono un atteggiamento di sostanziale indifferenza nei confronti delle ingiustizie. Le tragiche vicende della deportazione e dello sterminio di popolazioni hanno spesso trovato proprio nell'atteggiamento indifferente, nel sonno della coscienza e della ragione, la premessa ideale per la loro attuazione. Da questa zona grigia nascono i crimini di massa del nazifascismo e i presupposti per la riproposizione anche in epoca contemporanea dello "stato di eccezione".
TRAMA
Tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 i militari della 16a Divisione Reichsfuhrer SS, coadiuvati da fascisti italiani, assassinarono quasi 800 persone, tra cui 221 bambini di età compresa fra i 14 giorni di vita e i 13 anni. Anni di indagini della Procura militare di La Spezia, centinaia di verbali inediti e un processo penale conclusosi con 8 condanne all'ergastolo sono oggi un'importante pagina di storia e di giustizia per troppo tempo non raccontata. L'avvocato dei familiari delle vittime narra la scoperta dell'archivio denominato Armadio della vergogna, occultato per 34 anni, e il processo ai nazifascisti responsabili della più grande strage di civili che l'Europa occidentale abbia subito. Marzabotto-Monte Sole diventa uno spazio di riflessione sul nostro tempo e sul rapporto tra diritto alla verità e pericolo dell'oblio. Introduzione di Lino Rossi, postfazione di Ugo Gümpel.