6 APRILE 1941, LA LUFTWAFFE DISTRUGGE BELGRADO

All'alba del 6 aprile, mentre le colonne di uomini e mezzi della Wehrmacht avanzavano nei Balcani con la partecipazione del Regio Esercito, i bombardieri della 4ª Luftflotte decollarono dalle loro basi in Romania per portare a termine un'altra di quelle operazioni che Hugo Sperrle, soleva definire <colpi di forza>: questa volta si trattava della deliberata e sistematica distruzione di Belgrado, tramite l'arma aerea.
La Luftwaffe cercò - e riuscì - ancora una volta di ottenere tremendi successi bombardando obiettivi civili. Il 6 aprile l'aviazione tedesca diede il via all'Operazione Castigo: la prima ondata arrivò su Belgrado tra le 06:30 e le 06:45 e consisteva in 74 Junkers Ju 87 Stuka e 160 bombardieri tra Heinkel He 111 e Dornier Do 17, scortati da 110 caccia Messerschmitt Bf 110, che ingaggiarono i primi combattimenti contro l'aviazione jugoslava del 6° Squadrone Caccia. I 29 Messerschmitt Bf 109E e i 5 Rogozarski IK-3 jugoslavi furono rapidamente soggiogati dalle forze tedesche, che liberarono il cielo di Belgrado per le successive ondate di bombardieri.
La seconda ondata arrivò puntuale alle ore 10:00 e incontrò pochissima resistenza, mentre la terza ondata alle 14:00 praticamente agì indisturbata.
Se inizialmente i bombardieri si concentrarono su obiettivi strategici come poste, ministeri, palazzi governativi, militari e industriali, i bombardamenti nei giorni successivi furono prettamente di carattere terroristico. L'obiettivo unico erano i civili e i bombardamenti furono indiscriminati. Venne colpita l'istituzione culturale più importante, ossia la Biblioteca Nazionale di Serbia, che sventrata dal fuoco, perse centinaia di migliaia di libri rari, mappe e manoscritti medievali. Venne colpito lo zoo cittadino e vaste aree residenziali. Per tre giorni le bombe piovvero senza sosta sulla città indifesa, mentre gli aerei tedeschi volavano incontrando pochissima resistenza sopra la città, disseminando morte e distruzione.
I ripetuti attacchi, dove si usarono carichi misti di bombe dirompenti ed incendiarie per causare il maggior numero di incendi, sparsero il terrore nella città, e uccisero oltre 17 mila civili jugoslavi.
Il rapporto della Luftwaffe affermava che erano state scaricate 219 tonnellate di bombe, tra il 10 e il 15% di queste erano di tipo incendiario. Circa il 25% delle aree al centro e nord-ovest della città erano state distrutte, mentre almeno il 50% degli alloggi a Belgrado venne reso del tutto inutilizzabile. Durante l'occupazione, i tedeschi costrinsero circa 4.000 ebrei a ripulire la città dalle macerie causate dai bombardamenti, prima di deportarli nei campi di sterminio in Polonia.
<La Jugoslavia nonostante le sue dichiarazioni di lealtà, deve essere considerata come nemica e deve quindi venir eliminata al più presto possibile>.
Così si era espresso Hitler quando ricevette la notizia che il governo filo-tedesco jugoslavo era stato rovesciato: di conseguenza anche Belgrado fu condannata a morte.
Il 17 aprile la Jugoslavia capitolò e nel frattempo le forze tedesche occuparono la Carinzia, l'Ungheria, mentre l'esercito greco - che aveva resistito per ben sei mesi agli attacchi italiani - era ormai giunto al collasso, e il 24 aprile la Grecia chiese l'armistizio. Il 27 aprile era tutto finito, la campagna dei Balcani si concluse con un'altra evacuazione delle truppe inglesi, e con la completa disfatta delle forze greche e jugoslave.

[RM]

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Fonti bibliografiche:
- John Tyrrell Killen, 'Storia della Luftwaffe'
- Walter J. Boyne, 'Scontro di ali'
- https://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Retribution_(1941)