5 Agosto 1943, i britannici occupano Catania

Catania rappresentava per le truppe britanniche sbarcate nella notte del 10 luglio 1943 uno dei principali obbiettivi della campagna, intorno ad essa di combatté intensamente, quella che la storiografia ricorda come battaglia del Simeto. Denominata in codice “Operazione Fustian” vide fronteggiarsi aspramente le forze italo-tedesche e quelle del British Army tra il 14 e il 22 luglio 1943, tra il fiume Simeto, il villaggio di Sferro, nei pressi di Paternò, e la piana di Catania.

Montgomery comandante dell’Ottava Armata britannica aveva lanciato l’operazione il 13 luglio 1943, con lo scopo di aprire l’avanzataverso Catania. I paracadutisti inglesi dovevano conquistare il porto e i campi d’aviazione. L’operazione prevedeva una seconda parte, consistente in uno sbarco di commandos britannici via mare ad Agnone.

Le forze di assalto inglesi comprendevano la 1a Brigata Paracadutisti inglese, il 1° squadrone di genieri paracadutisti e la 16a unità di sanità aviotrasportata appartenente al Reale Corpo medico dell’esercito, per un totale di 1.856 uomini. Questi sarebbero stati appoggiati da un distaccamento di artiglieria, 77 uomini con 10 cannoni controcarro, 18 jeep per il trasporto caricati sugli alianti.

I para inglesi sarebbero stati trasportati sull’obiettivo da 116 C-47 (DAKOTA) del 51° Stormo e sarebbero stati lanciati un pò dovunque nella campagna coltivata attraversata dal fiume Simeto, avrebbero dovuto attaccare ogni punto fortificato o centro di resistenza nemico col quale fossero venuti a contatto.

Anche per gli inglesi il ponte di Primosole costituiva un passaggio vitale ed obbligato lungo la strada che portava dalle colline alla città e alla piana circostante e proprio le truppe aviolanciate avevano il compito di convergere verso il ponte di Primosole per assicurarsene il possesso-

Particolarmente cruenti furono i combattimenti per il possesso del suddetto ponte di Primosole, durante i quali si distinsero gli uomini del X Reggimento Arditi. Per chi volesse approfondire l’argomento riportiamo qui sotto il link al post citato:

Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole

Caduto il  ponte in mani alleate il 20 luglio, la contemporanea avanzata britannica da sud e americana da ovest costrinsero il generale Hube, comandante del 14° Panzer Korps, a ritirare le proprie truppe dalla Sicilia centrale. Il 25 luglio, con la destituzione di Mussolini da capo del governo, il morale delle truppe italiane sull’isola subì un colpo tremendo.

Vista l’impossibilità di poter ricacciare gli alleati in mare, venne ordinata da Berlino l’evacuazione dell’isola (operazione Lehrgang) per riuscire a riportare in Calabria il maggior numero di forze possibili. La resistenza all’avanzata alleata sarebbe continuata sul continente.

Gli scontri con le truppe tedesche e quel che rimaneva delle unità italiane continuo aspramente nella zona intorno a Catania ancora per alcuni giorni, fino a quando le decisive vittorie britanniche conseguite a Sferro e Agira,  unite alla conquista della citta’ di Regalbuto avvenuta il 1° agosto e di Centuripe il 3, spingono le truppe dell’Asse ai piedi dell’Etna, sulla linea difensiva Paterno’ – Misterbianco -Catania.

A questo punto, esse debbono ulteriormente arretrare sulla Linea Adrano – Belpasso- Trecastagni, con la conseguente decisione di evacuare anche Catania per evitare l’accerchiamento. Anche il Comando Italiano Difesa del Porto agli ordini del Generale Azzo Passalacqua riceveva ordine di evacuare.

La mattina del 5 agosto, in una Catania semidistrutta, le avanguardie della 50 divisione Britannica (IX btg “Durham”) entravano da Porta Uzeda e giungevano in Piazza Duomo, dove, per prime, ricevevano la resa formale della città, mentre da ovest avanzavano le truppe della 5 divisione.

Catania già provata dai bombardamenti anglo-americani che dell’8 luglio al 5 agosto causano 158 morti, come una vera e propria liberazione. A Catania sorge il più importante Museo che raccoglie cimeli dell’operazione Husky. Il “Museo storico dello sbarco in Sicilia 1943” che occupa una superficie di circa 3000 mq. è stato allestito nel complesso Le Ciminiere di viale Africa, antiche zolfatare ora di proprietà della provincia.

Interno del Museo di Catania

Una sala del Museo

In esso attraverso soluzioni scenografiche e dispositivi esperienziali, fanno sentire il visitatore letteralmente al centro delle operazioni belliche. Obiettivo dichiarato della Provincia di Catania che gestisce il museo è di farne “un luogo di trasmissione della memoria storica”, quindi non soltanto una raccolta di antichi reperti, ma “un luogo attivo che interagisce con i visitatori”.