24 AGOSTO 1942 - anniversario della CARICA DI ISBUSHENSKJI
L' ultima carica...
Sono le prime luci dell' alba del 24 agosto 1942, una Pattuglia del Savoia Cavalleria è stata mandata in avanscoperta per individuare la zona in cui è dilagata una brigata russa, dopo aver sfondato le linee della Div. Sforzesca sul Don...La falla, nonostante l'abnegazione della Legione CCNN Val Tagliamento, non si è potuta chiudere interamente e le truppe russe ora rischiano di aggirare il nostro schieramento... Un cavalleggero italiano, scorge nell'immensa distesa di girasoli che ha davanti a sè un luccichio, è il riverbero del sole nascente su di un elmetto, a prima vista pare italiano, ma non lo è, ha una stella rossa davanti...subito l'Italiano prende la mira col suo moschetto e centra in pieno l'avversario, immediatamente dal campo di girasoli si accende una sarabanda infernale di fiammelle, sono le armi automatiche russe che sparano all'impazzata verso la pattuglia del Savoia Cavalleria, gli Italiani si gettano in precipitosa fuga e raggiungono in un battibaleno il comando di Reggimento, posto al riparo di un profondo avvallamento (balka) subito il Comandante del Savoia Cavalleria Col. Bettoni, diede ordine ai suoi squadroni di attaccare...inizierà così la Battaglia di Isbushenkji...costellata da numerosi episodi di valore, che videro la morte di tanti valorosi cavalieri, dal Maggiore Litta Modigliani al Cap. Abba (che alle olimpiadi di Berlino aveva vinto la medaglia di bronzo nella prova di Pentathlon moderno e che ora Russia se ne sarebbe conquistata una dal valoro infinitamente maggiore, quella l'Oro al Valor militare (alla memoria)...ma anche episodi curiosi, come quello del Maggiore Manusardi, che volle partecipare assolutamente alla carica col suo vecchio squadrone, mettendosi a disposizione del suo nuovo comandante cap. De Leone con una frase che diceva tutto: "Una sciabola in più per il tuo squadrone!"...o come la vicenda toccante di un cavallo, Albino, che rimasto scosso, durante la carica per la morte del suo cavaliere, il Serg. Magg. Fantoni, fu preso al volo dal cap. De Leone, rimasto nel frattempo appiedato ed ultimò la carica vittoriosa col suo nuovo cavaliere. Alla fine della carica, due squadroni a cavallo, uno appiedato ed uno di mitraglieri ( 400 uomini circa. più circa 200 cavalli) avevano sconfitto due reggimenti russi siberiani ( 3000 uomini circa) facendo un gran bottino di armi. Molto laconico, come al solito, Bettoni telegrafò al re la magnifica riuscita degli uomini che portavano le insegne di casa Savoia: " Savoia ha caricato, Savoia ha vinto!" Finita la guerra, il cavallo Albino, rimasto pressoché cieco e pieno di cicatrici dovute alle ferite riportate nella temeraria carica fu individuato per caso nella campagna lombarda, dallo stesso cap. De Leone, mentre vecchio e malandato trainava un carretto di frutta e verdura...Il cavallo fu preso di nuovo in forza al Savoia Cavalleria, prima a Milano e poi a Merano, dove gli faceva discreta compagnia, prima un asinello e poi una capretta e dove gli fu assegnata una meritatissima pensione per il suo ottimo stato di servizio...
Quanto al Colonnello Bettoni, dopo la proclanazione del referendum che sanciva nel giugno del 1946 la vittoria della Repubblica sulla Monarchia, nottetempo prelevò da una teca della caserma del savoia cavalleria in Milano, lo stendardo della carica di Isbushenskji, lo ripiegò, con cura, se lo mise sotto il braccio e lo andò a portare al Suo Re in esilio a Cascais. Attualmente l' invitto stendardo, lacero ed intriso del sangue dei nostri soldati , sembra che si trovi nella disponibilità del nipote dell' ultimo re d'Italia, il Principe Filiberto di Savoia....Sì quello di balliamo con le stelle...