20 gennaio 1942, SI TIENE LA CONFERENZA DI WANNSEE
Con lo scoppio della guerra e l'avanzata della Wehrmacht in Polonia, il Reich nazista si ritrovò nel territorio annesso quasi due milioni di nuovi ebrei, molti dei quali erano coloro che negli anni precedenti erano stati espulsi dalla Germania stessa.
L'espulsione richiedeva tempo e la Germania era in guerra, così si optò per la ghettizzazione degli ebrei sia nei territori occupati sia nei territori del Governatorato. Ma era una soluzione temporanea, i territori del Reich sarebbero dovuti diventare prima o poi, Judenrein, 'liberi da ebrei'.
La soluzione presa in esame dalle autorità tedesche in un primo momento fu lo spostamento temporaneo forzato di quasi due milioni di ebrei nelle zone paludose circostanti il fiume Pripjet, ma con la conquista della Francia, nacque l'opzione di deportare in Madagascar gli ebrei polacchi e quelli dei tutti i territori conquistati.
Nessuno dei due progetti fu però realizzato per le intrinseche difficoltà logistiche.
Con l'inizio di Barbarossa poi il problema si fece sempre più pressante, le conquiste ad est avrebbero fatto si che un numero tra i 40 e i 50 milioni di persone sarebbero dovute essere evacuate verso la Siberia, e a quel momento secondo i pianificatori, gli ebrei sarebbero già dovuti sparire dall'Europa. Divenne necessario quindi trovare una 'soluzione finale al problema ebraico'.
Il 31 luglio 1941 Göring sottoscrisse un testo sottopostogli dal capo dell'RSHA Heydrich e redatto da Eichmann, nel quale lo stesso Heydrich prendeva di fatto in mano le redini del processo di sterminio.
L'idea di deportare gli ebrei in appositi campi situati in determinate aree iniziò a circolare tra i gerarchi nazisti sempre più insistentemente, ma ancora per il momento Heydrich non aveva fatto alcuna allusione circa lo sterminio fisico degli ebrei. Sul senso di quella 'soluzione finale' si potevano fare solo delle ipotesi.
Nel dicembre 1941 membri delle SS e del partito nazista ricevettero una lettera da parte di Heydrich che preannunciava loro la convocazione ad una riunione relativa alla <<soluzione finale>> presso gli uffici della RSHA a Am Grossen Wannsee, n.50/58. Parteciparono l'SS-Obergruppenführer Heydrich, il dottor Meyer e il dottor Leibbrandt del ministero dell'Est, il dott. Stuckart del ministero dell'Interno, il sottosegretario Neumann, il sottosegretario alla Giustizia Freisler, il sottosegretario del Governatorato Generale Bühler, il sottosegretario agli Esteri Luther, l'SS-Oberführer Klopfer (cancelleria del Partito), il ministro della cancelleria del Reich Kritzinger e vari gerarchi dell'RSHA quali Hofmann, Müller, Eichmann, Schöngarth e il dottor Lange.
Dopo aver annunciato di avere pieni poteri per la preparazione della <<soluzione finale>>, Heydrich delineò il panorama della politica d'emigrazione fino ad allora attuata e tracciò un quadro delle comunità ebraiche di tutta Europa che dovevano essere evacuate verso enormi colonie di lavoro.
Heydrich spiegò che gli evacuati sarebbero stati utilizzati come forza lavoro fino al loro esaurimento fisico, mentre i sopravvissuti a questa <<selezione>> sarebbero stati <<trattati di conseguenza>> poiché erano comunque portatori dei germi che avrebbero potuto causare la rinascita giudea in Europa. Heyndrich non si attardò su quel trattamento <<di conseguenza>>, ma sappiamo in base al linguaggio dei rapporti delle Einsatzgruppen, che alludeva alla loro condanna a morte.
Concretamente - proseguì Heyndrich - la <<soluzione finale>> sarebbe proseguita da ovest verso est, con i territori del Reich che avrebbero avuto la priorità. Mentre per quanto riguardava gli ebrei anziani e gli ebrei che avevano servito nell'esercito imperiale durante la prima guerra mondiale, questi sarebbero stati evacuati nel ghetto per vecchi (Altersghetto) di Theresienstadt, rendendo quindi superfluo ogni intervento a titolo individuale su di loro.
Dopodiché Luther sollevò l'osservazione che per gli ebrei danesi e norvegesi sia sarebbero incontrate notevoli difficoltà alla loro deportazione, auspicando una evacuazione differenziata per loro; per contro non prevedeva alcuna difficoltà nei Balcani e nell'Europa dell'ovest.
Bühler intervenì chiedendo che la <<soluzione finale>> fosse avviata in modo prioritario nel Governatorato, dove gli ebrei abili al lavoro erano ormai pochi, mentre il dibattito su cosa fare dei <<mezzi-ebrei mezzi-ariani>> e degli ebrei che avevano contratto matrimonio misto non giunse ad una conclusione soddisfacente.
Quando la riunione di concluse i camerieri portarono abbondante cognac ai partecipanti, e dopo che tutti si separarono vennero distribuite trenta copie del verbale della riunione ai vari ministeri del Reich e uffici delle SS.
Non tutti i funzionari vennero informati subito, e non tutti quelli informati capirono immediatamente e appieno la natura della riunione e il processo di sterminio messo in moto. Questa comprensione appariva raramente nei testi, dove i burocrati facevano ostinatamente allusioni ad una <<migrazione ebraica>> durante la quale gli ebrei venivano <<evacuati>> o <<reinsediati>> verso <<territori sconosciuti>> o semplicemente <<scomparivano>>. Questi termini non erano il prodotto di una ingenuità o spontaneità, ma strumenti calcolati che consentivano la rimozione psicologica dei fatti, che con l'andare del tempo però tutto capirono appieno.
Ai livelli più alti peraltro questa conoscenza si rivelava difficile da nascondere. Hitler, Göring, Goebbels e Himmler conoscevano il processo di distruzione nel suo insieme e avevano una visione globale del progetto. Ad esempio, quando Goebbels scoprì che il capo delle SS a Lublino Globocnik stava costruendo campi della morte, Goebbels gli scrisse: <<Non rimarrà granché degli ebrei [...] Un giudizio sta per abbattersi sull'Ebreo che è barbaro [...] La profezia che il Führer ha emesso su di loro inizia a compiersi in modo terribile>>.
Mentre lo stesso Hitler, una volta di più, si rivolse al popolo tedesco e al mondo il 30 settembre 1942 con queste parole: <<Poco tempo fa, in Germania, gli ebrei hanno riso la mia profezia. Ignoro se ancora oggi essi ridano, o se la voglia di ridere sia loro passata. Ma, attualmente, posso comunque assicurarvelo: ovunque, la voglia di ridere gli passerà. E con questa profezia sono io che avrò l'ultima parola>>.
[RM]
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Fonti bibliografiche:
- Raul Hillberg, 'La distruzione degli ebrei d'Europa'
- Enzo Traverso, 'La violenza nazista. Una genealogia'
- Gustavo Corni, 'Popoli in movimento'
Approfondimenti:
- Il verbale della confernza di Wannsee in italiano: https://web.archive.org/…/archi…/documenti/wannsee/index.htm