20 AGOSTO 1940: L’ATTENTATO A LEV TROTSKY.
Lev Davidovič Bronštejn, conosciuto come Lev Trotsky ( Trockij), nacque nel 1879 nell'attuale Ucraina da famiglia di contadini ebrei. Negli anni dell’università frequentò gli ambienti rivoluzionari. A 21 anni venne arrestato e condannato all'esilio in Siberia dove riuscirà a fuggire nel 1902. Rifugiato a Londra prese parte nel 1903 al secondo congresso del Partito Operaio Socialista Democratico Russo.
Nella lotta interna al partito si schierò contro Lenin. Tornato in Russia venne coinvolto nello sciopero generale dell'ottobre del 1905: appoggiò la rivolta armata e presiedette il Soviet di San Pietroburgo. Per questo motivo fu arrestato e condannato all'esilio a vita.Tornò così a Londra.
Con l'avvicinarsi del primo conflitto mondiale si trasferì in Svizzera, poi in Francia ed infine a New York. Tornò in Russia in occasione della Rivoluzione di febbraio e della caduta dello Zar. Nel 1917, si unì ai Bolscevichi, venne nominato prima Commissario del popolo per gli Affari Esteri e successivamente Commissario del Popolo della Guerra. Fondò l'Armata Rossa, e al suo comando sconfisse l'Armata Bianca nella Guerra Civile Russa.
Dopo la salita al potere di Stalin fu costretto nel 1925 a dimettersi dalle proprie cariche per essere entrato in conflitto con le idee del nuovo capo del partito. Stalin considerava prioritario consolidare il processo rivoluzionario all’interno del paese prima di tentare di esportarlo all’estero, Trotsky considerava invece un tradimento degli ideali bolscevichi la rinuncia alla rivoluzione mondiale permanente. Inoltre era contrario ad una gestione del partito basata sul centralismo burocratico che in realtà conferiva tutti i poteri al segretario, cioè Stalin.
Si susseguirono periodi di forti scontri tra il governo e i gruppi oppositori che, nel 1927, decisero di celebrare autonomamente il decimo anniversario della Rivoluzione di Ottobre, segno evidente, da parte di Trotsky di mostrarsi resistente al nascente regime staliniano. Il 12 novembre del 1927 venne espulso dal Partito Comunista Sovietico. Due anni più tardi sarà costretto all'esilio ad Alma Ata, nell'attuale Kazakistan.
Iniziò un lungo giro per l'Europa e non solo. Tra le sue tappe ricordiamo la Turchia, la Francia e la Norvegia. Ma le Nazioni ospitanti, per non compromettere i rapporti con l’URSS, faceva continue pressione per costringerlo a partire. Fu così che Trotsky si spostò in Messico. Ma nell'inverno del 1933 lo ritroviamo in Francia a Parigi dove organizzò una riunione clandestina di numerosi esponenti di partito transalpini.
Dopo aver scritto, nel 1936, l'opera "La rivoluzione tradita", dove vengono elencati tutta una serie di delitti compiuti dalla burocrazia staliniana, nel 1938 fondò la Quarta Internazionale, un'organizzazione internazionale marxista che si proponeva di sfidare la Terza Internazionale stalinista.
Dopo essere scampato ad un primo attentato e tornato oltreoceano, Il 20 agosto del 1940 in un sobborgo di Città del Messico, venne aggredito da un agente speciale dell’NKVD, spagnolo naturalizzato sovietico, Ramòn Mercader, che gli sfondò la testa con una piccozza. Il giorno dopo, alle 19.25, Trotsky spirò nonostante le cinque trapanazioni al cranio inutilmente fatte nel tentativo di salvarlo.
Antonio A.