2^ G.M. Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale I Moschettieri del Duce

Il corpo dei moschettieri del Duce era strettamente legato a quella della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) istituita nel corso della seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 12 gennaio 1923. Un mese dopo la fondazione della stessa l ’11 febbraio, Benito Mussolini fondò la prima Moschetteria per stringere intorno alla propria persona un corpo di fedelissimi appositamente scelti tra i suoi seguaci più degni, selezionati in base alla loro fedeltà ed alla loro discrezione (silenziosi e fedeli).

Del primo manipolo di moschettieri, trenta uomini in tutto, facevano parte gli anziani antemarcia e quelli della Marcia su Roma, una rappresentanza di volontari reduci dall’Africa Orientale Italiana (AOI) e reduci della Guerra di Spagna.

Gli aspiranti moschettieri del Duce dovevano presentare regolare domanda di arruolamento ed erano sottoposti ad una selezione rigidissima.Requisiti fondamentali erano il curriculum da ex-ufficiale di complemento e l’impiego fisso (professionista, impiegato o dirigente).

Tutti i moschettieri avevano quindi una professione ed un lavoro e prestavano servizio a turno, nel tempo libero, senza percepire alcuna forma di reddito per le mansioni svolte.

Gerarchicamente, i moschettieri dipendevano direttamente dal comando generale della MVSN e avevano dei locali presso la caserma di viale Romania come comando, composto da alloggi ,mensa ,fureria, e magazzino.

Il fucile d’ordinanza dei Moschettieri era una versione speciale del moschetto per cavalleria, il Moschetto Mod. 91 per Moschettieri del Duce, esso aveva le parti in metallo cromate e quelle in legno scure. L’arma bianca d’ordinanza era il pugnale MVSN Mod. 23 con lunga lama diritta, a sezione triangolare, a doppio taglio, guardia a croce e pomo storto rispetto all’impugnatura, come fosse quello di una sciabola.

L’uniforme era conservata a casa da ogni moschettiere insieme al pugnale; il moschetto era invece conservato presso l’armeria del corpo. Caratteristico del corpo era il fregio in argento del fez, un teschio sopra due fioretti incrociati.

Moschettieri del Duce uniforme invernale
L’uniforme invernale

I loro compiti erano prettamente cerimoniali, dodici moschettieri armati di pugnale, prestavano sevizio all’interno di Palazzo Venezia durante tutte le riunioni del Gran Consiglio del Fascismo e ottantuno fra essi, scelti tra i più abili nel passo romano, prendevano parte alle cerimonie ufficiali del fascismo;

L’11 febbraio di ogni anno, i moschettieri marciavano con l’insegna nera del duce e la scorta da viale Romania a piazza Venezia, per celebrare l’anniversario della costituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

Alla fine del loro processo evolutivo, nel 1937, i Moschettieri del Duce erano organizzati in squadre di cinque uomini al comando di un moschettiere scelto. Sei squadre formavano un manipolo ed il totale dei sei manipoli esistenti formava il reparto dei Moschettieri del Duce: 180 effettivi in tutto. Nel 1938, durante la visita a Roma di Adolf Hitler, gli effettivi della Moschetteria vennero portati a 200 per sopperire ai bisogni formali dell’evento.

Mussolini quando andò in visita in Germania, restò colpito dal passo dell’oca eseguito dai nazisti e lo impose anche alle forze armate italiane. Il passo ribattezzato dal Duce “Passo Romano” era eseguito sempre anche nel cambio della guardia dai Moschettieri del Duce.

Due parole sul “passo romano”. Esso si ispirava al “militaris gradus” (doppio del passus e con cadenza di 120 passi al minuto) citato nel IV secolo da Vegezio, e al plenus gradus, cioè l’andatura più fiera che le legioni usavano utilizzare nelle sfilate cui assisteva l’Imperatore, tendendo le gambe e facendo battere poderosamente sul terreno i talloni dei calzari. Esso si presentava più solenne ancorché più pesante e faticoso di quanto non fosse il passo dell’oca strutturato su 100 passi al minuto.

All’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, volendo i moschettieri arruolarsi, il corpo venne sciolto con apposita circolare. In realtà, si continuò però a parlare di Moschettieri del Duce fino all’armistizio del 1943.

Moschettieri del Duce