Notiziario: 14 FEBBRAIO 1939: VARATA LA CORAZZATA BISMARCK

14 FEBBRAIO 1939: VARATA LA CORAZZATA BISMARCK

Il trattato di Versailles aveva imposto alla Germania di non costruire navi militari con un dislocamento superiore alle 35mila tonnellate, ma questo limite fu abbondantemente superato. Nel 1934 ebbe inizio Il progetto della Bismarck e della gemella Tirpitz il cui dislocamento superava di gran lunga le restrizioni imposte dopo la prima guerra mondiale.

Il varo si ebbe ad Amburgo, il 14 febbraio 1939, alla presenza di Hitler e dei principali gerarchi nazisti. Per quei tempi una vera regina dei mari: Lunghezza: 251 m, Larghezza: 36 m con un dislocamento 50.900 tonnellate, autonomia 17.200 km a 16 nodi. L'armamento consisteva in otto cannoni da 380 mm (4 torri binate), dodici cannoni SKC/28 da 150 mm (6 barbette binate), sedici cannoni FlaK SKC/28 da 105 mm (su affusto binato) e
sedici cannoncini FlaK da 37 mm.

Dopo un periodo di addestramento la “Bismarck” fu inviata nell’oceano Atlantico ad intercettare il traffico mercantile inglese nel maggio 1941. Entrò in contatto con l’incrociatore da battaglia “Hood” e la corazzata “King George V” affondando il primo dopo soli 5 minuti di combattimento. L'”Hood” era orgoglio della marina britannica e considerato la nave più potente del mondo . Esplose con quasi tutto l’equipaggio a bordo.

Da quel momento Churchill decretò per la Bismarck una caccia senza quartiere e, per farlo, mobilitò tutte le forze disponibili. Nello stesso mese di maggio la nave venne intercettata. La Bismarck, circondata da corazzate e cacciatorpediniere britannici iniziò a combattere pur senza avere sufficienti margini per poter manovrare: erano le 8 e 47 del 27 maggio.

Appena tre quarti d’ora dopo tutte le sue artiglierie furono messe a tacere dalle bordate delle navi nemiche. Dalle 9:31 non rispose più al fuoco, ma la “Rodney” e la “King George V” continuarono comunque a martellarne il relitto senza sosta. La nave affondò alle 10:39 trascinando con sè oltre 2.200 marinai. Un altro centinaio furono abbandonati in mare dalle navi britanniche che interruppero le operazioni di salvataggio alla notizia che degli Uboot si stavano concentrando in quel tratto di mare.

110 furono i superstiti tratti a bordo delle navi inglesi e solo altri 5 furono trovati in vita la mattina successiva quando un Uboot e una nave metereologica tedesca riuscirono a raggiungere il luogo dell’affondamento.

Da testimonianze raccolte sembra che l’equipaggio della supercorazzata “Bismarck” avesse cercato di comunicare che lo scontro poteva considerarsi finito cercando così di evitare altre perdite umane inutili. Ma i segnali furono ignorati, il relitto galleggiante dell’orgoglio della marina di Hitler fu bombardato fin quando i proiettili non trovarono praticamente più nulla da distruggere.

Questa rivelazione è venuta da due marinai britannici, che per tutta la vita hanno mantenuto il segreto. Tommy Byers, marinaio a bordo della corazzata “Rodney”, confessò al figlio d’aver veduto un drappo nero – simbolo di volontà di parlamentare alzarsi a bordo della “Bismarck”: la nave infatti era impossibilitata a manovrare per un blocco ai timoni, e ormai circondata da un’intera flotta britannica, aveva la sorte segnata. Un altro marinaio affermò d’aver ricevuto un segnale morse, ripetuto anche da un eliografo.

Era dunque probabile l'intenzione di consegnarsi prigionieri. Ma entrambi i segnali furono ignorati dai comandi britannici che avevano ricevuto l’ordine da Churchill di affondare la “Bismarck” come vendetta per la fine toccata alla “Hood”. Il relitto della corazzata sarà ritrovato nel 1989 a poco meno di 5mila metri di profondità e a circa 650 chilometri a ovest del porto francese di Brest,

Antonio A.