10 invenzioni utilissime che dobbiamo alla Prima Guerra Mondiale (SECONDA PARTE)
Uno dei momenti più neri della Storia moderna è servito a lanciare alcuni oggetti, convenzioni o tecnologie di cui oggi non potremmo fare a meno. Dalle cerniere lampo alle bustine di tè, ecco 10 lampi di genio nati in occasione della Grande Guerra.
Tentativi di trovare un meccanismo adatto a chiudere in modo veloce e preciso due lembi di tessuto furono effettuati lungo tutto il 19esimo secolo, ma fu Gideon Sundbäck, ingegnere svedese trasferitosi negli USA, che perfezionò la cerniera zip, aumentandone i "dentini" di legatura. Il nuovo meccanismo fu largamente impiegato nelle uniformi e negli stivali dell'esercito americano, ma fu solo negli anni '30 che si diffuse nell'industria dell'abbigliamento.
Nell'inverno 1918, circa la metà dei bambini di Berlino soffriva di rachitismo, una malattia caratterizzata dall'indebolimento delle ossa causata in parte dalla mancanza di un'alimentazione adeguata in tempo di guerra. Kurt Huldschinsky, un medico della città, notò che i piccoli erano anche molto pallidi e decise di sottoporre quattro di loro a irradiazione di raggi ultravioletti sotto speciali lampade in via sperimentale.
Dopo qualche tempo si accorse che le ossa dei pazienti si erano fortificate, e in città scattò una vera e propria corsa alle lampade (si narra anche di lampioni divelti a Dresda e riutilizzati come fonti di luce). Solo in seguito si sarebbe scoperto che la vitamina D è fondamentale per una corretta crescita delle ossa, e che è necessario assumerla con l'alimentazione. La luce ultravioletta contribuisce a questo processo.
L'orologio da polso non venne inventato durante la Prima Guerra Mondiale, ma fu nel corso del conflitto che divenne fondamentale. Gli eserciti e gli aviatori avevano bisogno di coordinare le loro azioni - in particolare, la fanteria doveva coordinarsi con l'artiglieria, per evitare di sparare sui propri compagni - ma al contempo di avere le mani libere. La soluzione fu quella di avere un orologio che si potesse legare all'avambraccio: si stima che nel 1916 ce l'avesse al polso un soldato su quattro.
Prima della Prima Guerra Mondiale i piloti non potevano comunicare né tra di loro, né con l'equipaggio di terra. Durante il conflitto le truppe di terra iniziarono a comunicare via cavo, ma le linee venivano facilmente interrotte e tagliate dagli eserciti nemici: era necessario ricorrere al wireless. Alla fine del 1916, l'esercito inglese riuscì a integrare la tecnologia radio, già esistente, nella cabina di pilotaggio, superando l'ostacolo del rumore che rendeva impossibili le comunicazioni: l'auricolare e il microfono furono integrati direttamente nel casco del comandante.
I vegetariani di tutto il mondo devono essere grati a Konrad Adenauer, sindaco di Colonia durante la Prima Guerra Mondiale (poi cancelliere tedesco) che, in un periodo di carenza di carne dovuto agli embarghi britannici trovò il modo di produrre salsicce a base di soja. L'idea - per quanto geniale e sana - fu tuttavia snobbata dall'ufficio brevetti tedesco: non si poteva chiamare "salsiccia" qualcosa che carne non era. Ironia della forza, ebbe invece molto successo tra i suoi nemici, in Gran Bretagna, dove le salsicce di soja ottennero il brevetto nel 1918.