Arturo Carrozza
LA MIA PRIGIONIA
Sin da bambine ci ha incuriosito quel piccolo baule gelosamente custodito in un angolo dell’armadio, ma nostro padre era restio a mostrarne il contenuto. Lo abbiamo scoperto in età adulta, quando a poco a poco quello scrigno di ricordi si è aperto ed è iniziato il racconto della sua dolorosa esperienza nei campi di lavoro in Germania. Ed ecco foto, lettere, documenti, luoghi, persone, materializzarsi sotto i nostri occhi increduli, mentre con intensa commozione riaffioravano nitidi, indelebili nella memoria quei giorni lontani e bui della sua giovinezza che egli chiamava “la mia prigionia”.
Invitato a mettere per iscritto quei ricordi, testimonianza di una pagina tristissima della nostra storia, per far conoscere a quanti, nipoti, scolaresche, parenti e amici, volevano sapere, lo ha fatto,
consapevole di servire ancora la patria e la libertà.
Quegli appunti, da noi fedelmente trascritti, sono stati il regalo per il suo ottantatreesimo compleanno, segno del nostro amore e della nostra gratitudine.
Le figlie
Carmen, Chiara, Edvige